"Tuttavia non credo che questo orribile silenzio della nostra epoca durerà a lungo, sebbene ritenga che al momento aumenterà. Che farsa la moderna larghezza di vedute! Nella moderna civiltà, libertà di parola significa in pratica che si può parlare solo di cose senza importanza. Non dobbiamo parlare di religione, perché è illiberale; non dobbiamo parlare di pane e formaggio, perché vuol dire parlare di negozi; non dobbiamo parlare della morte, perché è deprimente; non dobbiamo parlare della nascita, perché è indelicato. Non può durare. Qualcosa sopravvenga a infrangere questa strana indifferenza, questo strano egoismo sognante, questa strana solitudine di una folla di milioni di persone. Qualcosa deve interrompere tutto ciò. Perché non voi ed io?" Il Napoleone di Notting Hill di G.K.Chesterton

mercoledì 31 marzo 2010

La Lega ai Banchi di Prova

La Lega Nord è in bilico tra Governo e Folklore

Con le scorse consultazione elettorali è stata netta l’affermazione della Lega Nord. Essa continua la sua galoppata nei consensi, tanto da insidiare il primato del PDL, quale primo partito in molte località e affermandosi anche in Emilia-Romagna con il 13.6%. Non voglio qui trattare di come la Lega guadagni consensi occupando sempre nuovi spazi di dissenso e scontento nell’elettorato. Perché le scorse consultazioni hanno sancito un passaggio fondamentale, la Lega ha ottenuto la presidenza di ben due regioni del nord. E che regioni!! Il Veneto e il Piemonte. La Lega ha sempre dimostrata una doppia anima: una più governativa, in giacca e cravatta, (si veda l’impeccabile Ministro dell’Interno Maroni) e una più movimentista e (passatemi il termine) folkloristica. La Lega è riuscita fin ora ad essere forza di Governo e di tenuta della maggioranza a Roma, mentre si dilettava tra Pontida, druidi e ampolle del dio Po con i suoi militanti. La Lega ha potuto incarnare l’essere forza di governo in virtù di un forte consenso, che gli viene dal dissenso e dal suo proporsi come forza di rottura. Una sorta di contraddizione in termini. Il passaggio sancito da Zaia e Cota è però storico. Nonostante tutto la Lega aveva già dato prova di pragmatismo e di saperci fare negli enti locali, ma non si era ancora cimentata nel governare una regione ovvero in quello che dovrebbe essere proprio la sua vocazione naturale. Ce la farà? E chi può dirlo, del doman non c’è certezza…Si spera di si ovviamente, ma le sfide sono molte e difficili. Certo la Lega oggi è al banco di prova, se fallisce non avrà altre possibilità, perché fallirebbe proprio per ciò per cui è nata.
La sfida che aspetta la Lega è in primo luogo quella di provare a governare “in prima persona” due delle più importanti regioni del nord, dimostrando di essere forza di governo matura e capace. In seconda battuta dovrà dimostrare una certa dose di equilibrismo, in modo da coniugare l’essere oramai forza di governo e al contempo forza di rottura e dissenso. Speriamo ci riesca, in bocca al Lupo a Luca Zaia e Roberto Cota… e poi ovviamente anche (per usare un espressione di un amico leghista) al “Vice-re” Formigoni, VAI ROBERTO!!!

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