"Tuttavia non credo che questo orribile silenzio della nostra epoca durerà a lungo, sebbene ritenga che al momento aumenterà. Che farsa la moderna larghezza di vedute! Nella moderna civiltà, libertà di parola significa in pratica che si può parlare solo di cose senza importanza. Non dobbiamo parlare di religione, perché è illiberale; non dobbiamo parlare di pane e formaggio, perché vuol dire parlare di negozi; non dobbiamo parlare della morte, perché è deprimente; non dobbiamo parlare della nascita, perché è indelicato. Non può durare. Qualcosa sopravvenga a infrangere questa strana indifferenza, questo strano egoismo sognante, questa strana solitudine di una folla di milioni di persone. Qualcosa deve interrompere tutto ciò. Perché non voi ed io?" Il Napoleone di Notting Hill di G.K.Chesterton

mercoledì 29 gennaio 2014

Precisazioni sulla Raccolta Firme contro l'Impianto di Cogenerazione

L'Associazione di S.Antonino C'è ha deciso di fare alcune precisazioni in merito alla raccolta di firme e alla collaborazione con l'Associazione Popolari per Lonate.  
Comunicato importante: in merito alla Raccolta Firme contro l'impianto di Cogenerazione presso il Depuratore di S.Antonino. Vogliamo ribadire con forza che S.Antonino C'è è un gruppo senza finalità politiche e che (per statuto) non può presentare proprie liste alle elezioni. L'unico "interesse politico" che abbiamo è solo ed esclusivamente il bene della nostra collettività. Riteniamo infatti che i cittadini possano far sentire la propria voce quando vi è in ballo il futuro della propria collettività e non debbano solo limitarsi a preparare salamini e patatine. La collaborazione con l'Associazione Popolari per Lonate nasce dalla voler allargare la raccolta firme anche a Lonate Pozzolo e dintorni, cosa che da soli, visto le nostre esigue forze, non saremmo in grado di fare. Precisiamo inoltre di non avere legami particolari o interessi comuni con questa Associazione, ma di collaborare con reciproca autonomia alla medesima iniziativa. Qualunque altro gruppo o associazione voglia aiutarci in questa battaglia sarà il benvenuto.
Ancora respingiamo ogni ignobile attacco al nostro gruppo o ai suoi membri, motivato da rancori, risentimenti o calcoli politici personali. Tutte azioni messe in atto  al solo scopo di dividere la popolazione su una questione così importante. Solo se restiamo uniti potremo farcela, le nostre divisioni invece pongono fine alle speranze.
L'Associazione S.Antonino C'è
La Prealpina del 26 gennaio 2014
fonte
 
La Prealpina del 31 gennaio 2014

lunedì 27 gennaio 2014

Appello a far sentire la propria voce!

Difendere la propria casa comune, il proprio territorio, è un diritto di ogni cittadino. Chiedo a tutti di far sentire la propria voce per dire NO all'impianto di cogenerazione. L'Associazione di S.Antonino C'è ha deciso di schierarsi in prima linea e metterci la faccia. Anche se qualcuno, subdolo e meschino, ci criticherà noi andiamo avanti sereni, sicuri di aver intrapreso una buona battaglia per tutelare la nostra comunità locale.
Care Compaesane e Cari Compaesani,
tutti abbiamo a cuore il nostro territorio e l'ambiente che lo circonda. Tutti abbiamo un luogo che per noi è diverso da tutti gli altri, speciale, unico ed accogliente. Questo luogo solitamente lo possiamo chiamare casa. Per questo luogo speciale siamo disposti ad affrontare grandi sacrifici, siamo altresì pronti a difenderlo dagli estranei. Il nostro territorio è la casa comune di tutti noi. Non possiamo permettere dunque che esso venga violato con la realizzazione dell'impianto di cogenerazione presso il depuratore. SEA, che ha già creato danni in passato e vorrebbe farlo anche in futuro con la terza pista, allunga nuovamente le mani sul nostro territorio credendolo roba sua; credendo di poterne disporre a piacimento per il suo tornaconto economico. Certo la realtà di Malpensa ha creato negli anni occupazione, ma ciò non può essere una scusa per calpestare i diritti della comunità locale che ospita l'aeroporto.
Alcuni dicono che l'impianto sarà ad impatto zero, ma vista l'esperienza del depuratore come possiamo credere a questo? Ancora come possiamo fidarci di una società che non ha il coraggio di venire di persona ad illustrare il progetto alla gente e non mette in preventivo nulla per alleviare eventuali disagi? La finalità dell'impianto è forse condivisibile, ma non possiamo permette che il nostro territorio venga ancora una volta sfruttato e beffato da avventurieri stranieri che hanno a cuore solo il loro interesse e non il bene della nostra comunità.
È in questo spirito che mi rivolgo a tutti i cittadini e li invito a far sentire la loro voce. Manifestate il vostro disappunto in modo chiaro e deciso, per far capire che la nostra casa comune non è alla mercé di nessuno.
L'Associazione di S.Antonino C'è insieme all'Associazione Popolari per Lonate ha deciso di promuovere una raccolta firme per dar voce ai cittadini e fargli dire il loro NO, così da unirlo a quello bipartisan (unanime di tutte le forze politiche locali) già espresso dalla nostra Amministrazione Comunale. In questa opera speriamo vogliano aiutarci anche altri gruppi o associazioni, specie chi già lotta contro l'abituale arroganza di SEA.
Oltre che un rappresentante della comunità locale sono anche vicepresidente di S.Antonino C'è e posso assicurarvi che la decisione di giocarci in prima linea in questa impresa è stata sofferta, perché siamo sicuri che qualche persona subdola e meschina ci accuserà di politicizzazione. Noi respingiamo al mittente queste accuse e crediamo che i cittadini, oltre ad organizzare feste e sagre, possano far sentire la propria voce quanto è in ballo il futuro del loro territorio. Eventuali critiche sono un prezzo che paghiamo volentieri per tutelare la nostra salute e le condizioni di vita della nostra comunità. Ora la palla passa a voi cari amici. Condividete il volantino, firmate e fate firmare la nostra petizione. Fate sentire la vostra voce!!!
Mauro Andreoli
Scarica
Il Volantino
Il modulo per la raccolta firme

Per approfondire:
Cos'è l'impianto di Cogenerazione
No della Giunta e Assemblea dei Soci
La Germania si pente del Biogas
Comitato No Bio...balle
La Prealpina del 29 gennaio 2014

Aggiornamenti sull'impianto di Cogenerazione

Una rapida evoluzione dei fatti: il NO Bipartisan della Giunta Comunale e l'Assemblea dei Soci del Depuratore
Alcuni aggiornamenti sul progetto dell'impianto di cogenerazione a S.Antonino (vedi cos'è)
Il 22 gennaio a Varese si è l'Assemblea dei Soci del Consorzio Arno Rile e Tenore (Ente gestore del Depuratore di S.Antonino) per esaminare il progetto in vista della possibile concessione dell'area a SEA Energia per la realizzazione dell'impianto. L'Ente proprietario del suolo è infatti il depuratore e la concessione è necessaria a SEA Energia per avviare l'iter autorizzativo.
Il nostro Comune (Socio del Consorzio anche se per una piccola quota) ha preso parte all'Assemblea e ha manifestato tutto il suo disappunto e la sua contrarietà alla realizzazione di un simile impianto, che andrebbe a peggiorare ulteriormente le condizioni di vita della nostra comunità. L'Assessore Simontacchi (nostro rappresentante), forte del no Bipartisan formalizzato della Giunta Comunale allargata a noi Capigruppo consiliari del 21 gennaio, è riuscito a convincere alcuni Comuni a schierarsi per il no. Ancora si è chiesto alla Provincia di Varese (socio con una quota del 30%) di astenersi da questa votazione per lasciare più spazio ai Comuni per esprimersi.
L'Assemblea voterà tra 30 giorni, qualche possibilità di non concedere l'area c'è, ma è ancora presto per abbassare la guardia o peggio cantare vittoria.
Da ultimo il NO condiviso da tutte le forze politiche dovrebbe essere presto formalizzato con una mozione, che sto predisponendo, da discutere nel prossimo consiglio comunale.
La Prealpina del 24 gennaio 2014
 
La Prealpina 21 gennaio 2014


La Prealpina del 22 gennaio 2014
Fonte Immagini

Lo Stato è già fallito?

Uno stato che non riesce più a svolgere il suo mestiere può dirsi ancora legittimo?
Ben ritrovati coraggiosi e fortunati lettori/avventurieri alla scoperta della finanza pubblica. Coraggiosi perché siete riusciti a seguire fin qui i miei articoli, spero senza addormentarvi. Fortunati perché abbiamo oramai superato la maggior parte delle questioni tecniche e ci attendono dunque tempi migliori. L’affrontare per prime molte tematiche generali potrà magari esservi sembrato noioso, ma era assolutamente necessario. In economia, come in ogni sport che si rispetti, prima di cimentarsi nel gioco è necessario conoscere le regole di base e soprattutto i fondamentali. Credo inoltre sia dovere primario di ogni amministratore spiegare chiaramente le cose per come stanno, fuggendo proclami e promesse e senza nascondersi dietro i tecnicismi.
Dagli scorsi articoli abbiamo scoperto i motivi per cui la macchina pubblica è un po’ a corto di carburante (denaro). Questo brusco calo delle risorse disponibili ha avuto effetti certamente drammatici, ma anche molto interessanti. Sono infatti venuti alla luce tutti i difetti e i limiti, che la macchina pubblica covava al suo interno da tempo immemorabile.
Lo Stato o le Amministrazioni pubbliche funzionano in maniera molto semplice: prendono soldi dal singolo cittadino e in cambio forniscono servizi alla collettività. I servizi possono essere rivolti dunque a singoli o gruppi (scuola) oppure alla collettività nel suo insieme (sicurezza nazionale). Il primo problema, che salta all’occhio, è l’inefficienza nella produzione di questi servizi. La macchina pubblica brucia infatti una quantità di risorse esorbitante a fronte dei modesti servizi che offre o dei risultati che raggiunge. In questo non c’entrano necessariamente gli sprechi, ma è un’inadeguatezza intrinseca a rendere la macchina pubblica inefficiente, vedremo poi perché.
Molti Enti Locali, complici i forti vincoli finanziari, hanno poi iniziato a eliminare (tagliare) alcuni servizi. Questo pone un delicato problema di efficacia dell’amministrazione pubblica. Se infatti l’amministrazione pubblica nasce per fornire servizi ora che non li fornisce più a cosa serve? Detta così è un po’ banale, ma la questione è seria. L’impossibilità di spendere priva di fatto molti enti della capacità di mettere in atto politiche reali (contrasto disoccupazione, sanità, scuola…) generando una sorta di “fallimento morale”. Lo Stato preleva dunque denaro al solo scopo di sopravvivere ed alimentare una burocrazia che lui stesso ha creato, ma questo è legittimo? Perché i cittadini dovrebbero permettere la sopravvivenza di questo ingombrante parassita?
Lo Stato spende dunque troppo e male, ma come si è giunti a questo? Vi sono sicuramente ragioni storiche alla base di tutto. Lo Stato non è mai stato infatti un esempio di virtù e lungimiranza amministrativa, in nessuna epoca storica e non credo neanche in futuro. I pesanti vincoli europei hanno poi complicato ancora di più la situazione, ma non sono l’unica causa del problema. La macchina pubblica risulta infatti oggi sovradimensionata, lenta, refrattaria al cambiamento, scoordinata e iperburocratizzata. Su ognuno di questi termini si potrebbe aprire un dibattito e magari lo faremo nel prossimo articolo. Qui mi limito ad utilizzare un immagine. Pensate ad un corridore che per affrontare una maratona si mette sulle spalle dei pesi inutili, indossi un cappotto, prende le strade sbagliate ecc… una cosa certo buffa, ma che raffigura la triste realtà. Se poi pensiamo che lo sfortunato corridore potrebbero essere la società civile, la cosa appare sempre meno divertente.
A determinate in buona parte questo stato di cose è stata l’assenza, negli ultimi decenni, di un grande attore dalla scena, questo grande attore è la Politica. Essa si è affidata ciecamente alla tecnica e al progresso ritenuti capaci di risolvere ogni problema, ciò non si è avverato e i desolanti risultati sono sotto gli occhi di tutti. Per Politica non intendo l’affarismo, la corruzione e gli intrighi, ma la capacità di dialogo, confronto, mediazione, la progettualità e il servizio per lo sviluppo di un bene comune all’intera collettività. Per usare nuovamente un’immagine: con un mare in tempesta non c’è nessuno sul ponte di comando della nave. La crisi della politica nasce però da lontano e affonda le sue radici in una più vasta e grave crisi culturale, che ha minato le fondamenta stesse dell’uomo. Per cui anche se ci fosse qualcuno al comando, probabilmente non saprebbe dove andare o non avrebbe il coraggio di tracciare una rotta.
Credo di aver trattato a sufficienza di finanza pubblica e posso dunque rubare qualche riga per parlare di una cosa davvero importante: il Natale. Ci stiamo preparando a vivere (o abbiamo appena vissuto, dipende da quando vi giungerà questo articolo) un avvenimento straordinario. “Un Bambino è nato per noi!” è questa la buona novella, che ha spezzato la storia in due innescando una rivoluzione permanente. Una nascita, l’unico fatto che realmente può ringiovanire il mondo. Oggi tutto scorre via rapido e senza sostanza, proviamo però a fermarci un istante e guardare quel bimbo nel presepe. Magari il suo sorriso toccherà il nostro cuore e anche noi potremo essere “sorpresi dalla gioia”. Buon Natale e felice Anno nuovo a tutti. 
Mauro Andreoli, Capogruppo e Consigliere delegato alla Spending Review

martedì 21 gennaio 2014

S.Antonino C'è diventa Associazione

Ad un anno dalla nostra nascita abbiamo deciso di compiere il grande passo e divenire associazione autonoma.

Il 21 gennaio 2014 il gruppo di S.Antonino C'è, a distanza di un anno dalla sua nascita, si è costituito come Associazione autonoma. Si tratta di un traguardo importante che apre una nuova fase del nostro lavoro per rivitalizzare la nostra frazione. Innanzitutto ci preme di ringraziare tutti coloro (singoli, imprese, enti o associazioni) che a vario titolo hanno finora creduto nel nostro progetto. In particolare vogliamo ringraziare per l'aiuto e il supporto ricevuto la Pro Loco di Lonate Pozzolo (nella figura soprattutto del Presidente Fabrizio Verderio) e l'Associazione Anziani di Lonate Pozzolo per la disponibilità della propria sede per i nostri incontri (un grazie particolare all'Armando Nossa).
Oltre gli iniziali entusiasmi abbiamo deciso di "strutturarci" per dare continuità e serietà al nostro progetto che ha come unico fine il rivitalizzare la nostra amata frazione.
Un grazie speciale a tutti voi che ci avete seguito, speriamo di vedervi tutti il 30 gennaio alla Giobia per festeggiare insieme questo lieto evento
Sempre nella serata del 21 gennaio  gli 11 coraggiosi soci fondatori hanno eletto gli organi sociali e approvato lo Statuto della nostra Associazione.
Con il 73% dei voti Melissa Derisi è stata eletta Presidente dell'Associazione. Il Consiglio Direttivo risulta poi composto da Mauro Andreoli (Vicepresidente Vicario), Antonio Canziani (Vicepresidente), Morris Scaburri, Domenico Forastiero, Rosy Mazzon, Samuela Pagliari, Luca Venneri, Ezio Prantera, Gabriella Grassi ed Emiliano Critelli.
Il Collegio Sindacale (organo di vigilanza, controllo e garanzia) è composto dal dr Paolo Arbini (Commercialista e Revisore dei Conti) che lo presiede, dal dr. Domenico Castelletti e dal Sig. Tullio Orpilli. L'Associazione ha deciso di dotarsi anche di quest'organo, raro nelle associazioni, al fine di garantire un adeguato controllo e un'adeguata trasparenza sul suo operato e sulla sua amministrazione.