"Tuttavia non credo che questo orribile silenzio della nostra epoca durerà a lungo, sebbene ritenga che al momento aumenterà. Che farsa la moderna larghezza di vedute! Nella moderna civiltà, libertà di parola significa in pratica che si può parlare solo di cose senza importanza. Non dobbiamo parlare di religione, perché è illiberale; non dobbiamo parlare di pane e formaggio, perché vuol dire parlare di negozi; non dobbiamo parlare della morte, perché è deprimente; non dobbiamo parlare della nascita, perché è indelicato. Non può durare. Qualcosa sopravvenga a infrangere questa strana indifferenza, questo strano egoismo sognante, questa strana solitudine di una folla di milioni di persone. Qualcosa deve interrompere tutto ciò. Perché non voi ed io?" Il Napoleone di Notting Hill di G.K.Chesterton

venerdì 23 gennaio 2015

Sostegno a #GenerazioneSenzaVoto

Una proposta di legge su un problema che tocca i giovani Erasmus
ESN Italia (Associazione che riunisce gli studenti Erasmus, un progetto di soggiorno studi all'estero per gli studenti universitari) ha recentemente posto l'attenzione su una questione abbastanza importante: i cittadini italiani che si trovano temporaneamente in un paese straniero, nell’ambito di un programma di mobilità internazionale, non possono votare dall’estero in occasione delle elezioni politiche. Questo problema, seppur non di semplice soluzione pratica, merita sicuramente l'attenzione del Parlamento e dell'opinione pubblica. È, infatti, importante che anche a questi giovani (che rappresenta il futuro del nostro paese) sia garantito il diritto di voto, senza l'aggravio di costi di dover tornare in Italia. Per colmare questo problema l'ESN Italia ha dato il via a una raccolta di firme (ne servono 50.000) per poter presentare una proposta di legge d'iniziativa popolare al Parlamento Italiano. Dal mese di Gennaio è possibile firmare questa la proposta di legge anche presso la Segreteria del nostro Comune. In qualità di Presidente del Consiglio Comunale sono lieto di poter sostenere questa iniziativa di "democrazia diretta" volta a far discutere di un problema che interessa molti giovani, anche sul nostro territorio. Invito dunque la cittadinanza a firmare e far firmare questa proposta di legge. Il voto è un diritto e un dovere civico.
Mauro Andreoli,
Presidente del Consiglio Comunale

giovedì 1 gennaio 2015

Lettere aperta di Capodanno (Serve un grande rinnovamento: civile, politico e umano)

Una lettera che mira a essere autentica e quindi, probabilmente, politicamente scorretta. Si tratta di un appello a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, ritroviamo il coraggio di edificare insieme il nostro futuro.
Un nuovo anno è alle porte ed è ricco di aspettative, propositi e speranze. La situazione a livello economico, sociale e politico non è certo delle migliori e da più parti si avverte la necessità di un cambiamento. Una parola quanto mai abusata in questi anni e che ha perso molto del suo significato. Io, per natura, sono contrario al cambiamento e credo invece vi sia bisogno di un grande ritorno (un rinnovamento). Non servano “cambiamenti” che diano nuova forma alle cose, ma "riforme" che ridiano alle cose la forma che avrebbero dovuto già avere. Non serve dunque gridare vendetta verso la classe politica, occorre ricreare una vera classe politica. Non occorre voler eliminare le ingiustizie, ma avere un sano desiderio di giustizia. 
Purtroppo la nostra condizione moderna non è delle migliori per questo grande ritorno. Le ideologie mortifere del secolo scorso (nazismo, fascismo, comunismo…), le vuote mode, lo sterile progresso senza meta e il benessere facile da conseguire a ogni costo hanno reciso le nostre radici. Tutto ciò che aveva promesso di liberarci e di renderci felici, in definitiva, ci ha reso solamente orfani. 

In questa grande desolazione cosa possiamo fare? Aggirarci sconsolati tra le macerie rimuginando su un passato che comunque non tornerà? Urlare la nostra disperazione, invocando la vendetta a gran voce? Sì, certamente potremmo fare tutto questo, ma a cosa servirebbe? Probabilmente a nulla. È ora di rimboccarsi le maniche e iniziare a ricostruire, con pazienza e tenacia (pietra, su pietra). Il lavoro sarà lungo e duro, ma non è impossibile. Da dove partire però?


  • Ricostruire una Base Comune, per edificare infatti servono solide fondamenta. Personalmente pongo alla base di ogni buona opera la fede Cattolica in Cristo nostro Signore. La fede non divide, ma se mai unisce anche persone con credi diversi. Il laicismo imperante è solamente l’ultima di tante ideologie contrarie all’uomo. Infatti solamente dopo aver creato un giorno per Dio (la domenica) gli uomini si sono accorti di aver creato un giorno di riposo per loro stessi. Eliminare Dio dalla prospettiva dell’uomo non crea una civiltà più moderna o libera, ma semplicemente più disumana. I cattolici devono però vincere una certa timidezza e pavidità che li affliggono. Siamo il sale della terra e come tale dovremmo comportarci, avendo innanzitutto la forza della fedeltà all’ortodossia e il coraggio della testimonianza pubblica della nostra fede. I cattolici tornito a unirsi attorno alla croce, non solo per difendersi, ma per essere propositivi verso la realtà esterna, senza perdersi nel buonismo o nel semplice attivismo fine a se stesso. Abbiamo un grande tesoro che non possiamo tenere per noi stessi, dobbiamo spargere in tutto il mondo il seme buono dell’annuncio del Vangelo e con esso quello del Magistero e della tradizione. “l’ideale cristiano non è stato provato e trovato carente; è stato trovato difficile e abbandonato” GKC
  • Ricostruire una Comunità Civile, in questi anni è sparito il senso della comunità. Gli uomini non si concepiscono più come parte di una medesima realtà umana, territoriale, culturale e sociale. Dobbiamo ricostruire i legami autentici di solidarietà che ci legano gli uni agli altri. Una comunità viva e attiva che non è suddita del Governo di turno, ma agisce con fiera autonomia intervenendo con la propria energia e la propria creatività ovunque sia possibile. Permettendo allo Stato d'intervenire solamente dove essa non riesca ad arrivare. Per troppo tempo abbiamo demandato allo Stato ogni cosa e abbiamo atteso come sudditi pazienti che esso ci concedesse la sua benevolenza. Vi sono molte realtà ed energie buone nella nostra società civile, esse devono fare rete, per tornare protagonisti e non solo semplici spettatori. "Non chiedetevi cosa il vostro paese può fare per voi, chiediti cosa voi potete fare per il vostro paese” (JF Kennedy)
  • Ricostruire la Politica, occorre che questo grande rinnovamento civile sia guidato e coordinato da una nuova classe politica,in grado di assolvere degnamente questo compito. Le varie forze civili sono portatrici d’importanti istanze per la parte del bene comune che le riguarda (chi per la cultura, chi per il sociale, chi per la scuola ecc…). Alla politica spetta il compito di armonizzare queste forze, perché tutte insieme concorrano alla formazione di un bene complessivo che non è la semplice somma del soddisfacimento dei singoli interessi di parte. Da qui vi dev’essere poi la capacità politica di indirizzare e guidare queste forze in una medesima direzione, avendo però una chiara visione della una meta da raggiungere… da ultimo la politica è senza dubbio l’arte del compromesso nobile tra le idee e la realtà. Bisogna abbandonare la politica salottiera e portata avanti con soli slogan, in favore di una politica più umile e tenace che prende il cuore e si sporca le mani con le miserie dell’uomo. In questo processo la società civile non deve farsi governare dalla politica, né la società civile dev’essere manipolata in ottica politica/elettorale. La società civile deve potersi confrontare direttamente con le istituzioni e la politica, ma non cedere alla tentazione di diventare essa stessa politica. Per la politica esistono i partiti (ossia associazioni di persone che condividendo un’ideale e una medesima visione della realtà), essi vanno sicuramente rifondati, ma non si creda di poterli abolire o sostituire. Personalmente credo dovrebbero essere più leggeri, capaci di preparare la classe politica futura e seguire il momento elettorale, senza divenire per questo comitati d’affari.
  • Ricostruire la persona umana, riportandola in vita. La persona umana dev’essere il centro di ogni politica o agire civile che voglia dirsi sano. Gli uomini e le donne di oggi sembrano essere affetti da un male, quasi comatoso, che li rende cinici e insensibili. Coraggio, giustizia, pietà, speranza, passione, amore, cuore, ideali… sembrano parole scomparse dal nostro modo di pensare. Sentimenti stupidi e romantici di un’epoca andata, retaggi di secoli bui che l’umanità si è finalmente scrollata di dosso. I tempi sono sicuramente cambiati, ma non è cambiato l’uomo, che ogni sera si trova solo con il suo piccolo cuore perennemente in cerca e desideroso di ogni cosa. Credo bisognerebbe dare ascolto a questa grande desiderio, non possiamo infatti essere perfetti, impegniamoci però per essere integralmente umani. Capaci di grandi sentimenti e pronti all’avventura rappresentata dalla vita.“i nostri avi erano forse terribilmente rumorosi, ma non erano come noi: terribilmente fermi.” GCK
Per chi ha avuto l’ardire di leggere quanto ho scritto finora potrebbe dire (giustamente): “Ok belle parole, ma cosa c’entra tutto questo con me? Questo non mi farà sicuramente trovare un lavoro oppure risolverà i problemi del debito pubblico italiano?” la risposta è semplice: io ho preferito concentrarmi sui “fondamentali”. Ossia ciò che vi è all'origine di tutti i nostri problemi attuali. Non è mai questione di nuove soluzioni tecniche perfette, si tratta di avere uomini e donne capaci e coraggiosi al momento e al posto giusto. “Queste sono linee guida per recuperare la pasta umana di “quelli che fecero l’impresa”.Uomini per cui fu necessario che l’eroico divenisse quotidiano e il quotidiano eroico. Siamo di nuovo là, alla fine di un’epoca, quella iniziata da San Benedetto da Norcia.” A noi il compito di costruire un nuovo umanesimo e con esso una nuova Europa partendo proprio dalla nostra comunità locale. Buon lavoro e buon anno a tutti
Mauro Andreoli