"Tuttavia non credo che questo orribile silenzio della nostra epoca durerà a lungo, sebbene ritenga che al momento aumenterà. Che farsa la moderna larghezza di vedute! Nella moderna civiltà, libertà di parola significa in pratica che si può parlare solo di cose senza importanza. Non dobbiamo parlare di religione, perché è illiberale; non dobbiamo parlare di pane e formaggio, perché vuol dire parlare di negozi; non dobbiamo parlare della morte, perché è deprimente; non dobbiamo parlare della nascita, perché è indelicato. Non può durare. Qualcosa sopravvenga a infrangere questa strana indifferenza, questo strano egoismo sognante, questa strana solitudine di una folla di milioni di persone. Qualcosa deve interrompere tutto ciò. Perché non voi ed io?" Il Napoleone di Notting Hill di G.K.Chesterton

sabato 22 dicembre 2012

La gioia dirompente del Natale

Una breve riflessione sul Natale per non rischiare di perderci un evento fondamentale.
Presepe dei Volontari della Parrocchia di S.Antonino Marite
(S.Antonino in Lonate Pozzolo)

Nell'incassante volgere del tempo ci sembra che tutto si alterni in un'eterna ed incessante ruota. Le stagioni seguono il loro ciclo, l'alba cede il passo al tramonto, alcuni nascono ed altri muoiono, le guerre si alternano alla pace, le crisi alla prosperità. In tutto questo l'uomo con il suo piccolo cuore dai grandi desideri sembra destinato a consumarsi in un incubo senza fine. La giovinezza diviene maturità e poi vecchiaia, per arrivare infine alla morte. Un faticoso trascinarsi senza senso verso un qualcosa di ignoto e inesorabile.
Accade (e riaccade) però un evento rivoluzionario. La storia che tutti ritenevano una ruota viene spezzata in due da un evento grandioso in grado di determinare un prima e un dopo. Segno che da allora nulla poteva più essere lo stesso. Il misterioso Dio della creazione decide di incarnarsi, entrare nella storia, farsi uomo per amore dell'uomo. Il Re dell'Universo si fa bimbo e nasce in una povera mangiatoia. Questo avvenimento ci dice che l'uomo non è più solo. Dio si incarna per condividere le sofferenze dell'umanità, caricandosele sulle spalle fino al Calvario e alla fine riuscendo a salvare tutto. Ogni istante, ogni mancanza, ogni debolezza, è stata già salvata. Perché solo così avremmo potuto essere davvero liberi. É questo fatto dirompente che noi festeggiamo. Un avvenimento talmente grande da far suonare le campane a mezzanotte, come ad annunciare una battaglia vinta. Ci ritroviamo letteralmente sorpresi da una gioia sovrabbondante. Non riduciamo dunque il Natale alle luci e i regali, ma coltiviamo la coscienza che da allora nessun uomo è più solo. Perché in quel piccolo bimbo del presepe stanno tutte le risposte alle infinite domande vere del nostro cuore.
Mauro Andreoli
L'augurio a tutti di una Santo e Felice Natale e di un Anno Nuovo ricco di Pace e Amore.


Grazie alla Consulta Sportiva

Un grazie per il gentile riconoscimento concessomi
Lo scorso 16 dicembre in occasione della Festa di Natale in Palestra la Consulta Sportiva (organo che riunisce tutte le associazioni sportive presenti sul territorio) ha voluto consegnarmi una targa di ringraziamento per il lavoro svolto come Segretario della Consulta stessa. L’inaspettato riconoscimento mi è stato consegnato dall’Assessore allo Sport Sig. Gennaro Portagallo con la seguente motivazione: per la brillante gestione della Consulta Sportiva nell’ultimo anno. In particolare per aver scritto e portato ad approvazione il nuovo regolamento della Consulta Sportiva e per aver gestito la Consulta durante l’impossibilità del Consigliere Delegato Basile. Infatti durante l’impedimento e durante “l’interregno”, che ha portato alla sostituzione di Basile con l’attuale Assessore, mi sono fatto carico (quando molti si sono tirati indietro) dell’intero settore sportivo assumendone anche le relative responsabilità, seppur non vi fossi tenuto.
Ringrazio l’Assessore e tutte le associazioni sportive che hanno voluto onorarmi con questo riconoscimento. Ringrazio anche il Presidente della Consulta Sportiva Flavio Turrici per l’aiuto e la leale collaborazione ricevuta. Un grazie particolare a tutti coloro che in molti modi hanno permesso la buona riuscita della festa di Natale di quest’anno. La mia speranza è che lo spirito di collaborazione corale tra le Associazioni registrato in occasione dell’organizzazione della festa possa continuare anche per il futuro, attuando così quanto già sancito con il nuovo regolamento. Grazie di cuore a tutti
Mauro Andreoli, Segretario della Consulta Sportiva

Adottato il PGT

Adottato il PGT, ora si apre il tempo per le osservazioni
La Prealpina del 19 dicembre 2012 Fonte
Il 17 dicembre scorso è stato adottato dal Consiglio Comunale il nuovo PGT (Piano di Governo del Territorio). Uno strumento urbanistico importante che ha avuto un percorso lungo e complesso. Il Piano si propone di favorire uno sviluppo armonico ed equilibrato del nostro territorio (profondamente ed indelebilmente segnato dalla presenza di Malpensa) per i prossimi anni. Nota molto importante: con l’adozione si aprono i 60 giorni di tempo in cui tutti i cittadini possono presentare delle osservazioni (proposte di modifica). Invito tutti a sfruttare questo tempo prezioso per farci avere i vostri suggerimenti prima dell’approvazione finale.
Nella medesima serata di adozione del Piano le minoranze tutte (Lega e PD meglio noto come DU) hanno abbandonato l’aula in segno di protesta, per una presunta mancanza di dialogo su una precedente mozione presentata dai DU. Non ho voluto commentare un gesto così vile e irresponsabile in Consiglio e qui mi limito a chiarire quanto appare nell’articolo. La nostra maggioranza, nei tempi e nei modi opportuni, non si è mai sottratta al confronto. Alcune assemblee pubbliche recenti lo dimostrano. L’abbandonare l’aula quando è in discussione un piano così importante e fondamentale per il futuro della nostra comunità è un atto vergognoso ed irresponsabile. Come già precisato anche dal Sindaco, questo gesto è l’ennesimo stratagemma, da parte delle opposizioni, per coprire la loro mancanza di idee e di di coraggio, neccesari entrami per  assumere una posizione chiara in merito alle tematiche fondamentali per la nostra realtà territoriale. Anche se il paragone è più pasquale che non natalizio, è un po’ come vedere Pilato che se ne lava le mani. Noi non ci tiriamo indietro e siamo a disposizione di tutti i cittadini che abbiano bisogno di chiarimenti o vogliano porre critiche od osservazioni.
Mauro Andreoli, Capogruppo e Consigliere Delegato alla Spending Review

Una sfida alla portata di tutti: capire il bilancio pubblico

Questa è la versione estesa e più dettagliata del mio articolo apparso sul Lonatese del dicembre 2012 (leggi la versione ridotta)
In questi miei articoli vorrei però tentare di dare anche un quadro chiaro e semplice di quelle che sono le questioni economiche e le dinamiche legate al bilancio pubblico locale. Lo farò utilizzando molte semplificazioni ed evitando i tecnicismi, in modo da rendere accessibili a tutti questi argomenti.
Purtroppo non si può raccontare tutto in un articolo solo, spezzerò dunque la trattazione in 3 articoli così da non annoiare nessuno. Per primo spiegherò come si compone un bilancio pubblico, tratterò poi dei vincoli derivanti dal Patto di Stabilità Interno per poi fare una riflessione specifica su alcune tematiche legate alla spesa pubblica.
Iniziamo con il dire che un bilancio pubblico non è molto diverso da quello di una famiglia (e forse così andrebbe gestito). Da una parte abbiamo infatti gli stipendi o le pensioni che sono le entrate correnti o normali e dall’altro abbiamo le spese correnti ossia il carrello della spesa, le bollette, la benzina ecc…. Abbiamo poi anche delle Entrate non correnti o Straordinarie ossia la vendita di un immobile oppure la contrazione di un Mutuo per l’acquisto di una casa o di un finanziamento per un’auto. Dal lato delle spese straordinarie specularmente troviamo dunque l’acquisto di una casa, un’auto oppure anche il cambio della caldaia o altre spese simili.
Il Bilancio Pubblico ha 3 grandi voci di Entrate Correnti (che si possono paragonare agli stipendi delle famiglie) e sono: le Imposte, i trasferimenti da parte dello Stato e le Tasse (queste ultime classificate insieme ad alcune entrate che potremmo definire “varie”). Nella prima (denominata Titolo I) trovano spazio l’IMU, la Tarsu (tassa rifiuti), addizionale Irpef ed una marea di altre piccole imposte (pubblicità, occupazione suolo pubblico...). Nella seconda (Titolo II) vi sono i soldi che lo Stato Centrale dà agli Enti Locali per il loro funzionamento. La terza voce (titolo III) è la più variegata, vi sono le Tasse ossia quelle Entrate a fronte di servizi specifici resi ad un parte della popolazione (es. il buono mensa pagato dalle famiglie), i canoni di affitto o di concessione e molte altre voci minori. Vi sono poi 2 voci di Entrate non correnti. Sono l’accensione di Mutui (Titolo V) e le Entrate da alienazioni od Oneri (Titolo IV). In questa voce oltre alle vendite di immobili dell’Ente trovano posto gli Oneri di Urbanizzazione ossia quei soldi che si pagano in fase di costruzione o a seguito di licenze edilizie e che dovrebbero servire a garantire i servizi strutturali alla nuova area edificata.
Il lato della Spesa è molto più semplice perché troviamo una grande voce (titolo I) che riassume tutte le Spese Correnti ossia le spese di funzionamento della macchina pubblica (personale, le utenze energetiche, il mantenimento dei mezzi, funzionamento uffici) e tutte le Spese più “politiche” ossia quelle legate al Sociale, alle Scuole, agli Asili, illuminazione pubblica….
Le Spese non correnti sono invece le Spese in C/Capitale (Titolo II) ossia la costruzione di
immobili, il rifacimento di strade, piazze, fognature…. Accanto a queste troviamo poi la Spesa per il rimborso dei Mutui. È una precisazione tecnica, ma bisogna farla: nel rimborso dei mutui si imputa solo la spesa per la quota capitale (ossia il rimborso della somma avuta in prestito), gli interessi su detta somma sono invece ricompresi nella spesa corrente.

Se avete letto fin qui avete superato la parte noiosa della trattazione e dai prossimi articoli possono solo attendervi tempi migliori. Possiamo però trarre subito un paio di interessanti conclusioni. In primo luogo si intuisce che se si perde/riduce uno stipendio bisogna o trovare un’altra Entrate o ridurre le spese. Questo è quello che sta accadendo per via delle riduzione dei Trasferimenti da parte del Governo. In secondo luogo è facile intuire che le Spese correnti e le Entrate correnti dovrebbero essere al massimo uguali tra loro (meglio per una famiglia magari se si risparmiasse qualcosa). Questa logica conclusione però non è sempre stata osservata in finanza pubblica (più a livello centrale in realtà che non locale) e si è arrivati a finanziare la spesa corrente con le Entrate non correnti. Come se si vendesse un’auto per andare a far la spesa al supermercato (nella realtà non si vendeva nulla, ma semplicemente si contraeva debito pubblico ossia si ricorreva ai prestiti). Del tutto legittimo, segno però che qualcosa non va. Si segnala al lettore che ancora oggi la legge permette ai Comuni di coprire la spesa corrente con una quota non indifferente degli oneri d'urbanizzazione. Questa prassi è utilizzatissima da molti Enti (tra cui il nostro) sopratutto oggi viste le ristrettezze di bilancio. Seppur non sbagliata in sé (a patto che si finanzi alcuni tipi di spesa es. cultura o istruzione) porta dei gravi problemi a livello di equilibrio generale futuro. Infatti si rischia di “pompare” il bilancio in modo artificiale (come se si assumesse del doping). A seguito di queste maggiori Entrate straordinarie si aumenta in continuazione la spesa corrente. Nel tempo questo porta la spesa a gonfiarsi e quando le entrate spariscono si crea un “buco” notevole. Questo è avvertito molto soprattutto nella congiuntura attuale perché queste entrate derivavano dall'edilizia, un settore oggi in forte crisi. Quindi alla mancanza dei trasferimenti si somma anche questo secondo fenomeno che crea un effetto dirompente sugli equilibri di bilancio. Forse un esempio aiuterà a capire meglio: immaginate di avere uno stipendio mensile di 1000 e per una serie fortunata di motivi avete vinto ad una lotteria che vi garantisce per un anno 250 ogni mese. Un ottima cosa, con quei 250 possiamo fare molto, comprare l'auto, cambiare il frigorifero... Poniamo però che noi ci abituassimo a spendere ogni mese, per la nostra spesa corrente (supermercato, benzina, bollette, divertimenti), 1250. Del tutto legittimo, però tra un anno non avremo più i 250 e faremo dunque una notevole fatica a tornare nel nostro budget di spesa mensile di 1000, perché siamo abituati a spendere molto di più. Dovremo dunque fare delle rinunce e ripensare al nostro stile di vita. (per passare da 1250 a 1000 dovremmo ridurre la spesa del 20%) Ancora più difficile sarebbe se il nostro stipendio calasse contemporaneamente da 1000 a 900. (la riduzione in questo caso sarebbe del 28%). Se invece avessimo mantenuto un livello di spesa mensile di 1000 (o leggermente superiore) e avessimo impiegato le Entrate extra per qualche investimento, nel peggiore dei casi (fine rendita e riduzione stipendio) dovremmo ridurre la nostra spesa solo del 10%.
Mi rendo conto che l'ultima parte non è di facile intuizione, ma purtroppo nel bilancio pubblico esistono molte variabili concatenate tra loro che non esauriscono il loro effetto in un solo anno. Vi invito a riflettere su queste banali, ma non molto scontate, conclusioni. Dai prossimi articoli, per chi avrà la pazienza di leggerli, potrete trovare qualcosa di più interessante.
Per segnalazioni o chiarimenti mi scriva
Mauro Andreoli, Capogruppo e Consigliere Delegato alla Spending Review