"Tuttavia non credo che questo orribile silenzio della nostra epoca durerà a lungo, sebbene ritenga che al momento aumenterà. Che farsa la moderna larghezza di vedute! Nella moderna civiltà, libertà di parola significa in pratica che si può parlare solo di cose senza importanza. Non dobbiamo parlare di religione, perché è illiberale; non dobbiamo parlare di pane e formaggio, perché vuol dire parlare di negozi; non dobbiamo parlare della morte, perché è deprimente; non dobbiamo parlare della nascita, perché è indelicato. Non può durare. Qualcosa sopravvenga a infrangere questa strana indifferenza, questo strano egoismo sognante, questa strana solitudine di una folla di milioni di persone. Qualcosa deve interrompere tutto ciò. Perché non voi ed io?" Il Napoleone di Notting Hill di G.K.Chesterton

domenica 24 dicembre 2017

S.Natale 2017 - Lode di un dono inaspettato

Anche quest'anno siamo giunti al S.Natale. Una festa molto attesa, piena di luci e colori, da passare accanto alle persone più care. Nella frenesia dei nostri tempi vi è però il rischio che il Natale passi, quasi senza che noi che ne accorgiamo. Perché ciò non accada una breve riflessione: 

Lode di un dono inaspettato 

Presepe Chiesa Parrocchiale di S.Antonino
FINALMENTE E' NATALE!!!! Le luci, i colori, gli addobbi e la magia stanno per giungere allo zenit e noi siamo sicuramente felici, perché la grande attesa sta per finire. La rincorsa al Natale è finalmente giunta al termine, per un mese circa regali, addobbi, auguri, visite ai parenti, cene aziendali, video/audio su whatsapp e chi più ne ha più ne metta, ci hanno avvolto in un turbinio che ci affascina, ma ci lascia anche un po' frastornati. Per fortuna tutto è stato fatto, tutto è pronto. I regali consegnati, gli auguri fatti e già stiamo pregustando il pranzo di domani (che è già nel forno). A guastare questa nostra soddisfazione, da un angolino nascosto, fa capolino un piccolo demonietto (come quelli delle fiabe, esatto!). Si tratta del dubbio atroce, che per quanto noi respingiamo si ripresenta ogni volta con più forza: "... e se avessimo dimenticato qualcosa o qualcuno?" "No,no, impossibile! Abbiamo fatto tutto. Abbiamo già spuntato la nostra lista per ben due volte". Non facciamo in tempo a tornare a crogiolarci nel torpore della nostra poltrona che un visitatore inaspettato bussa alla nostra porta e questo ha l'effetto di un colpo di cannone che squarcia la notte e mette in allarme le sentinelle. Subito scatta una gran frenesia, "chi sarà?" "cosa vorrà?!?" "Dannazione, ha con se un pacchettino!" "come contraccambiare?" "cosa offrigli?!?" "ma poi la casa è in ordine o nel trambusto il gatto è saltato sul tavolo e si sta mangiando i biscotti appena sfornati". Intanto l'omino, tutto imbacuccato per il freddo, si è già introdotto in casa nostra e sorridendo ci consegna un dono inaspettato. Mentre noi ci stiamo ancora riprendendo dallo shock e tentiamo di ricercare nella memoria qualche parola di circostanza da dire (unitamente al nome dell'ignoto visitatore), l'omino ci invita a non preoccuparci e ci consiglia di aprire subito il pacchetto. La dolce premura appare immotivata, ma noi accondiscendiamo per non essere sgarbati. A sorpresa troviamo una piccola statuina di legno. Il nostro sguardo cerca nella stanza e tra addobbi, lucine, candele e festoni scorgiamo il caro e vecchio presepe con le sue mille statuine diverse e ci accorgiamo che effettivamente qualcosa ci stava per sfuggire: il piccolo Gesù bambino non era ancora stato messo nel presepe. Lo deponiamo con reverenza tra Giuseppe e Maria, al posto d'onore, in quella strana rappresentazione di un tempo andato che eppure ci sembra così vicino. Il nostro cuore si riempie di una strana gioia, silenziosa e serena, come l'acqua che riaffiora dalla terra; come una luce che illumina e riscalda ogni angolo segreto del nostro cuore. 

Il Natale arriva sempre a sorpresa, nonostante tutti i nostri programmi. Non lasciamo dunque che la frenesia dei tempi moderni ci rubi il "gusto" vero del Natale, sostiamo piuttosto un momento ad osservare quel piccolo bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia. Lì c'è il Tutto di cui abbiamo davvero bisogno.

Dal Vangelo di Luca
Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama»

Auguri di un Santo Natale e un sereno e felice anno nuovo

venerdì 10 novembre 2017

S.Antonino: Festa Patronale e Nuove Icone

A S.Antonino si festeggia il Santo Patrono e si benedicono le nuove icone dal grande valore artistico e storico. 

Domenica 12 novembre 2017 a S.Antonino (Lonate Pozzolo) si svolgerà la Festa Patronale. All'interno della S.Messa solenne delle ore 11.00 si svolgerà uno dei più antichi e suggestivi riti della liturgia ambrosiana: il rito del faro. Celebrato in onore di un martire, come accade in un Duomo a Milano per Santa Tecla. 
Al termine della processione iniziale, prima di salire all'altare, il celebrante da fuoco, con tre candeline accese fissate sulla sommità di un’asta, a un globo di bambagia posto ai piedi dell'altare. Il rito richiama all'amore ardente per Cristo e al sacrificio della vita da parte del Martire.
Durante la celebrazione saranno poi benedette le tre nuove grandi icone donate alla Parrocchia da due famiglie benefattrici, raffiguranti San Antonino Martire, San Taddeo e Sant'Agnese. 
Le icone di pregevole fattura sono state realizzate sul lago di Garda dall'artista Domenica Ghidotti, diplomata alla Scuola d'arte di Gargnano (BS) e specializzata presso l’Accademia teologica di San Pietroburgo (Russia).
Nella maggiore il patrono è raffigurato a cavallo mentre transita nella piazza del paese, dove la leggenda vuole si trovasse il pozzo a cui il Santo avrebbe abbeverato il suo cavallo. Le due icone più piccole raffigurano invece i patroni della seconda cappella più antica dell'abitato, posta in Via S.Taddeo, soppressa nella metà del 1800 ed ora abbandonata. Un trittico dunque di immagini sacre di grande valore artistico e storico. Un forte richiamo alla storia e alle tradizioni della frazione, nonché alla fede viva che da sempre anima la Comunità cristiana locale.
Mauro Andreoli 

sabato 21 ottobre 2017

REFERENDUM 22 OTTOBRE SI' ALL'AUTONOMIA DELLA LOMBARDIA

Per una Lombardia più autonoma in considerazione della sua specialità, nel quadro dell’unità nazionale.
“Volete voi che la Regione Lombardia, in considerazione della sua specialità, nel quadro dell’unità nazionale, intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 116, terzo comma, della Costituzione e con riferimento a ogni materia legislativa per cui tale procedimento sia ammesso in base all’articolo richiamato?”

Questo il quesito del referendum a cui saremo chiamati a rispondere domani. Personalmente ritengo che "SI" la Lombardia "in considerazione della sua specialità, nel quadro dell’unità nazionale" debba avere una maggiore autonomia. Ciò non significa secessione, ma una legittima richiesta di maggiore libertà e responsabilità per decidere su molte importanti materie (es. Istruzione, salute, ambiente, protezione civile, aeroporti ecc...). Non da ultimo si vuole riequilibrare il residuo fiscale (differenza tra tasse pagate dai cittadini lombardi e quanto lo stato restituisce al nostro territorio) che oggi ammonta a 54 miliardi di Euro in favore dello Stato.

In ogni caso vi segnalo comunque questo link (CLICCA QUI): 10 semplici domande per capire maggiormente il referendum di domani. 

domenica 10 settembre 2017

Incontro con il Commissario Prefettizio

Un incontro informale dal quale sono emersi grande disponibilità e voglia di confrontarsi.   
Nel pomeriggio di giovedì 7 settembre ho avuto l'onore di essere personalmente ricevuto dal Commissario Prefettizio del Comune di Lonate Pozzolo il Dott. Gaetano Losa, impegnato in un giro di "consultazioni" con gli ex amministratori. L'incontro si è svolto in un clima informale ed è stata l'occasione per dialogare e confrontarsi sui temi più importanti della nostra realtà. Personalmente ho avuto modo di discutere con il Commissario delle questioni legate alla sicurezza, alla presenza dei migranti, alle opere pubbliche, al depuratore di S.Antonino, oltre a presentargli il vasto mondo dell'associazionismo e del volontariato locale, che ha riscosso, fin da subito, il suo apprezzamento. La chiacchierata è stata anche il modo per presentare al Dott. Losa una panoramica sia della macchina pubblica che della nostra realtà civile locale. In tutto questo ho riscontrato grande attenzione, disponibilità ed interesse da parte del Commissario prefettizio, al quale ho dato la mia disponibilità per qualunque cosa dovesse aver bisogno.  Spero che anche questa esperienza, seppur nell'amarezza da cui nasce, possa servire al bene dalla nostra comunità locale. In bocca al lupo al Dott. Gaetano Losa. 
Mauro Andreoli 

Nessun nuovo migrante a Lonate Pozzolo

Migranti a Lonate Pozzolo/Comi (FI): "Nessun nuovo migrante e no all'apertura di nuovi centri d'accoglienza. Soddisfatti delle rassicurazioni del prefetto." Comi e i vertici locali del centrodestra hanno incontrato il prefetto. 
Via Ossola - Lonate Pozzolo - fonte foto
Nessun nuovo migrante in arrivo a Lonate Pozzolo e nessuna autorizzazione per l’apertura di nuovi centri d’accoglienza. E’ questo il risultato dell’incontro odierno (04 settembre 2017) tra Lara Comi, eurodeputato di Forza Italia e coordinatore provinciale azzurro e Sante Cinalli, Armando Mantovani e Mario Volontè, segretari cittadini di Forza Italia, Lega Nord e Udc di Lonate che oggi hanno incontrato il Prefetto di Varese Giorgio Zanzi.

“Siamo soddisfatti delle rassicurazioni che il Prefetto ha voluto comunicarci e per questo lo ringraziamo per la disponibilità e l’attenzione dimostrata. Lonate –sottolinea Comi- ha già raggiunto il tetto massimo di richiedenti asilo ospitati sul proprio territorio e sarebbero per questo poco comprensibili ulteriori arrivi”.

“D’altra parte occorre sottolineare come spesso siano proprio i cittadini a mettere a disposizione strutture e case per l’accoglienza che vengono poi affittate alle varie cooperative. Ai Lonatesi chiediamo di non dare più disponibilità né di trasformare, affittare o costruire spazi da destinare a tale business. Inoltre – continua Comi – occorre che ogni eventuale problematicità riscontrata nella convivenza con i richiedenti asilo sia documentata e segnalata in modo formale alle autorità competenti: solo con una collaborazione responsabile si può fare il bene di Lonate e di questo territorio”.

Le possibili difficoltà legate all'accoglienza di richiedenti asilo saranno oggetto nei prossimi giorni di un ulteriore incontro tra il Commissario comunale ed i responsabili politici del centrodestra lonatese. “La raccolta firme su problemi inesistenti non è la modalità giusta per affrontare le esigenze di sicurezza e di sviluppo dei cittadini. Grazie invece al dialogo tra Istituzioni, all'insegna della verità e della concretezza –conclude Comi- continuiamo a lavorare con serietà per Lonate ed i suoi abitanti”.

Lara Comi, Europarlamentare e Coordinatore Provinciale Forza Italia

venerdì 12 maggio 2017

I MIRACOLI DI DON MARIO OSSIA L'ULTIMO CEFFONE

Alcune riflessioni in ordine sparso. Un brutto fatto la caduta della targa, ma c'è stato molto altro, forse qualche "miracolo", ecco una contro-lettura dei fattacci del primo maggio. 
Da La Prealpina del 03 maggio 2017
Dopo aver parlato della vita e della morte di don Mario (Vedi articolo) veniamo ora ai “miracoli”.
Ovviamente non spetta a me proclamare la santità di nessuno, né additare dei fatti come prodigiosi, alcuni avvenimenti dovrebbero però far riflettere.

Quanto accaduto durante l'intitolazione della Piazza a don Mario Manfrin è sicuramente fatto censurabile e deplorevole. Il veder cadere la targa durante la cerimonia è stato un bruttissimo episodio, che ha guastato la giornata e ha lasciato l’amaro in bocca a molti.
A tal riguardo sono già stati promossi gli opportuni provvedimenti verso la ditta (esterna all'Amministrazione) che aveva l’incarico di posizionare la targa, per verificarne la corretta esecuzione del lavoro, eventuali imperizie o peggio negligenze. In qualità di Amministratore Comunale, pur non essendo competente in materia o direttamente responsabile, non posso comunque che scusarmi, per quanto accaduto, verso i tanti cittadini presenti.

Le cose però difficilmente accadono per caso. Personalmente poi non mi ha mai spaventato la bruttezza del male, piuttosto mi ha sempre sorpreso la  sovrabbondanza del bene, che arriva dove noi neanche immaginiamo. Mi permetto dunque di suggerire una piccola "contro-lettura" che sicuramente stride con quella proclamata da alcuni pulpiti, ma che è necessaria per portare l'attenzione su alcuni fatti "prodigiosi" della giornata:
Il "miracolo" è che la targa di don Mario si stacca, ma della tanta gente chi si trovava lì sotto nessuno si fa male. C'era anche una bimba, a cui la lastra è arrivata vicinissima, ma  fortunatamente (o miracolosamente) nulla è accaduto.
Il "miracolo" è che la targa cade, ma non si rompe. Questo perché la caduta è attutita da una pianta, che nei progetti iniziali della cerimonia neanche c'era ed è stata messa lì, per caso, all'ultimo minuto, da chi ha posizionato la bandiera.
Il "miracolo" ancora è vedere così tante realtà differenti (enti, associazioni, commercianti...) collaborare per un gioioso momento di festa. Una collaborazione non facile, tra realtà molto eterogenee e che (ammettiamolo) hanno avuto qualche incomprensione in passato, ma le hanno accantonate, per realizzare qualcosa di bello insieme.
Il "miracolo" è anche la pioggia. Diciamo anche qui la verità: quando don Mario se n'è andato da S.Antonino non si è trattato di un'addio tra i più sereni. Vi erano allora diverse incomprensioni, dissapori e qualche polemica. Don Mario da sacerdote "santo" non ha serbato rancore nel suo cuore e ha continuato a voler bene alla sua gente, curandola un po’ più da lontano, senza però perderla mai di vista. Il problema eravamo noi, che sotto sotto ci sentivamo un po' in difetto verso di lui (anche se non lo ammetteremo mai). Serviva allora un po' di pioggia per lavar via tutte queste colpe segrete. Mi piace pensare allora che sia stato lui a mandarla, come  per dire "mettiamo una pietra sopra" . Forse un po' troppo letteralmente, perché con colpo teatrale la targa cade ed è un brusco risveglio, come uno dei famosi ceffoni educativi di don Mario, che stordivano, ma facevano riflettere e rinsavire il mal capitato. 
Un ceffone ben assestato che porta con sé una domanda: cosa stiamo facendo noi per questo paese? Lo stiamo amando come don Mario l'ha amato? Ecco il punto: l'amore e il desiderio di realizzare qualcosa di bello. La storia di don Mario è istruttiva, insegna che non mancano mai polemiche, incomprensioni e dissapori nel lungo e difficile cammino della vita, ma alla fine non contano nulla. Ciò che resta e segna davvero è l'amore che si spende. Le tante incomprensioni e chi le ha provocate vengono lavate via dalla pioggia, dimenticate, l'esempio di don Mario invece giganteggia ed illumina il cuore di molti.

PS attenzione dunque a passare non curanti sotto quella targa, specie magari per chi cova sentimenti di rancore, alimenta la polemica, semina zizzania, perché don Mario, che vigila attentamente la sua gente, potrebbe decidere di far piovere qualche improvviso manrovescio. E allora ci toccherebbe reintitolarla "Piazza del ceffone" .

lunedì 1 maggio 2017

Discorso ufficiale del Sindaco per l'intitolazione della Piazza a don Mario

Il discorso pronunciato dal Sindaco di Lonate Pozzolo Geom. Danilo Emilio Rivolta in occasione dei festeggiamenti per la fine dei lavori di rinnovamento del Centro storico di S.Antonino e per l'intitolazione della Piazza a don Mario Manfrin


Buongiorno a tutti e benvenuti a questa bella giornata di festa. Saluto calorosamente il Parroco don Giuseppe Maggioni e il Vicario Don Claudio Travascio che in particolare ringrazio per la preziosa collaborazione nell'organizzazione di questi 3 giorni di festeggiamenti. Saluto tutte le Autorità civili, militari e religiose presenti qui quest'oggi. In particolare ringrazio l'Assessore Patera che ha seguito personalmente i lavori e con lui tutti i tecnici comunali. Saluto poi i parenti di don Mario qui intervenuti e tutti le persone che con lui hanno collaborato negli anni.

Ringrazio inoltre i rappresentati e i volontari della Parrocchia e delle Associazioni presenti. In particolare ringrazio l'Associazione S.Antonino C'è, che ha curato il rinfresco e ha contribuito ad organizzare i festeggiamenti. Ringrazio la Fanfara dei Bersaglieri per l'emozioni che sempre ci regala con le sue note. Ringrazio infine l'APD Audax e il Bar BoOba per il loro contributo ai vari momenti di festa realizzati.

Fatti i doverosi saluti e ringraziamenti veniamo al motivo per cui oggi siamo qui tutti insieme. Con questa cerimonia celebriamo due eventi molto importanti: festeggiamo infatti la fine dei lavori di rinnovamento del centro storico di S.Antonino e intitoliamo questa bella Piazza a don Mario Manfrin, parroco di S.Antonino dal 1955 al 1991. 

Partiamo dal primo dei due eventi. Sono oramai compiuti i lavori di rinnovamento del centro storico di S.Antonino che hanno interessato la rotonda di Piazza Asilo, Via Madonna e poi ovviamente la oramai ex Piazza della Chiesa. Oltre a rispondere ad esigenze di maggiore funzionalità e miglioramento viabilistico questi lavori sono stati voluti in un'ottica di rivalutazione. La rotonda di Piazza Asilo rappresenta infatti lo snodo viabilistico principale del centro abitato dove tutti transitano, anche chi viene da fuori paese. Via Madonna, complice anche la presenza della Chiesa nuova, dell'ufficio postale e della "casa delle Associazioni" è uno dei luoghi maggiormente frequentati della frazione, quasi come fosse un'altra piazza. Piazza della Chiesa rappresenta infine in cuore vero e propria del paese, sia a livello storico che a livello viabilistico. Ricordo la presenza qui in Piazza del pozzo dove, secondo la leggenda, ha sostato, per abbeverare il suo cavallo, il soldato Antonino, diretto verso il luogo del martirio. La presenza del Pozzo è qui ben ricordata da un cerchio nella pavimentazione. Da domani sarà poi riaperto qui in piazza il doppio senso di circolazione o meglio il senso unico alternato, che serve a mettere in collegamento un paese, altrimenti spaccato a metà. 

Tutti questi spazi non sono mere zone di passaggio o di stallo per le autovetture, ma rappresentano luoghi importanti, punti di riferimento, dove la gente s'incontra, dialoga, festeggia e dove si svolgono eventi lieti e purtroppo anche meno lieti; insomma sono il "salotto" di S.Antonino e come ogni salotto richiedono siano un luogo bello ed accogliente, a cui gli abitanti possano sentire d'appartenere, andandone giustamente fieri. Questa è stata la filosofia di fondo che ha animato questi lavori: non mera manutenzione, ma rinnovamento! Un rinnovamento che mira a ribadire l'importanza di S.Antonino, che seppur legata alla vicina Lonate, non ne è semplice periferia o quartiere, ma paese distinto con una propria identità e una propria storia.

Veniamo ora a questa Piazza che si è deciso d'intitolare a don Mario Manfrin. É stato lasciato passare un giusto tempo, previsto anche per legge, dalla scomparsa di don Mario e la possibilità d'intitolargli un luogo pubblico. Un tempo necessario a meglio elaborare e valutare alcuni fatti e l'importanza di alcune scelte. In tutto questo tempo però la stima che la popolazione ha per il suo vecchio e amato parroco non è cambiata. Ringrazio qui il Presidente Mauro Andreoli che per primo si è fatto portavoce di questo comune sentimento e si è fattivamente adoperato per questa intitolazione. La nostra Amministrazione ha scelto questo luogo non a caso. Questa è la piazza che don Mario tante volte ha visto dalla sua finestra, che ha attraversato per recarsi in Chiesa e nella quale amava sostare, affacciato su quella porticina, per chiacchierare con la gente che tornava dal lavoro in fabbrica o nelle campagne.

Ma chi era don Mario? E perché intitolargli un Piazza? Per chi come me l'ha conosciuto queste domande possono apparire superflue, ma conviene ricordarlo, se non altro per mantenerne viva la memoria. Per me e per tanti di voi qui oggi don Mario era il prete dell'oratorio, quello che ti forava la tessera delle presenze la domenica pomeriggio e magari ti mollava anche qualche educativo ceffone se eri, come me, troppo esuberante. Al di là delle battute però, sotto quella scorza, a volte non proprio tenera, c'era un uomo con un grande cuore, instancabile e sempre disponibile verso tutti. Un prete di campagna: solido, roccioso, appassionato e certamente dalla grandi virtù cristiane che non spetta però a me esaltare. Un uomo che ha amato profondamente questo paese, spendendosi senza sosta per migliorarlo. 

Don Mario nasce il 14 luglio 1921 a Cologna Veneta, un comune della pianura veronese, da un'umile famiglia che pochi anni dopo la sua nascita si trasferisce a Sesto San Giovanni in cerca di lavoro. Il giovane Mario sentita la chiamata del Signore entra in seminario e viene ordinato sacerdote il 26 maggio 1945 dal Beato Cardinal Schuster. Dopo un prima esperienza a Samarate viene nominato nel 1955 Parroco di S.Antonino. Qui inizia subito ad adoperarsi senza sosta per migliore il paese che gli era stato affidato. Nel 1959 viene infatti inaugurata la "Casa del Giovane" luogo d'incontro per giovani e meno giovani, struttura che ospiterà anche le aule di catechismo e il cinema. Di cui don Mario fu forte promotore con la proiezione di molte note pellicole dell'epoca, proiezioni effettuate all'aperto nei mesi estivi. Nel 1958, al termine di una partita di calcio notturna con alcuni giovani chiassosi, li invita a giocare in oratorio e da lì nasce l'Audax, associazione sportiva ancora oggi attiva sul territorio. Don Mario si adopera anche, insieme a Donna Vittoria Oltrona Visconti che riesce inaspettatamente a coinvolgere nelle sue iniziative, perché a S.Antonino si apra l'ufficio postale, la farmacia e vi arrivi il pullman che collega, ancora oggi, la frazione con la vicina Gallarate. Apro e chiudo una parentesi forse anche la figura di donna Vittoria andrebbe riscoperta e rivalutata. Infine, don Mario, dà il via a lavori per la realizzazione della nuova Chiesa parrocchiale, che sarà consacrata esattamente il primo maggio del 1979. Negli ultimi anni don Mario si adopera anche per accogliere i primi immigrati marocchini, la sua volontà di aiutare questi ultimi è forte, ma questo gli costa qualche incomprensione, probabilmente lui era già "troppo avanti per i suoi tempi". Nel 1991 si ritira e si stabilisce a Lonate Pozzolo dove con indomita energia continua umilmente il suo ministero sacerdotale. Don Mario si spegne poi il 4 aprile 2005. Tra i tanti che l'hanno aiutato e sostenuto negli anni nelle sue opere, volevo ringraziare pubblicamente e rendere omaggio alla Sig.ra Maria Luisa Bottarini, sua fidata collaboratrice, che sempre l'ha accompagnato e sostenuto, anche negli ultimi difficili anni segnati dalla malattia. Per lei vi chiedo un applauso.

Si potrebbe sicuramente dire molto altro su don Mario, ma credo sia meglio che ognuno lo ricordi a suo modo, per magari quello che ha fatto per lui. Don Mario è stato un grande esempio, un sacerdote appassionato, un uomo che ha donato la sua vita per il paese che gli era stato affidato, impegnandosi instancabilmente per esso, senza riserve, in anni difficili di cambiamenti sociali ed economici. Intitolandogli questa piazza lo indichiamo come fulgido esempio di virtù, sia alle generazioni presenti che a quelle future, perché non ne tramonti la memoria, perché i giovani vi traggano esempio ed ispirazione e tutti si interroghino, anche in questi anni di dubbio, frammentazione e disimpegno, su cosa ognuno possa fare e stia realmente facendo per migliorare il proprio paese.

Ho già forse parlato anche troppo, chiudo dicendo: Viva l'Italia, Viva S.Antonino, Viva don Mario!!! 

Sant'Antonino Ticino di Lonate Pozzolo il 01 maggio 2017

venerdì 21 aprile 2017

Inaugurazione Piazza don Mario Manfrin

Il prossimo 1° maggio Piazza della Chiesa cambia nome e diventa "Piazza don Mario Manfrin" (Parroco di S.Antonino dal 1955 al 1991). Un tributo doveroso per ricordare un'importante figura che ha contributo a cambiare il nostro amato paesello. Dalla preziosa collaborazione di molti Enti e realtà un programma ricco per questo evento ed andare insieme alla riscoperta della figura di don Mario.

venerdì 7 aprile 2017

1 maggio - Inaugurazione Piazza don Mario Manfrin

Al termine dei lavori di rinnovamento del centro di S.Antonino la vecchia Piazza della Chiesa sarà intitolata a don Mario Manfrin. Inaugurazione il 1 maggio. Non mancate

Stanno oramai giungendo al termine i lavori di rinnovamento del centro di S.Antonino. Oggetto dell'intervento sono stati la rotonda della Scuola Materna (fulcro della viabilità paesana), la Via Madonna (la via principale e nuovo vero centro del paese) e la storica Piazza della Chiesa. Al termine di questi lavori l'Amministrazione Comunale ha deciso d'intitolare la vecchia Piazza della Chiesa a don Mario Manfrin, parroco di S.Antonino dal 1955 al 1991. Questa volontà è stata sancita dalla delibera di Giunta Comunale n. 169 del 17/11/2016 e si è ora in attesa dell'imminente autorizzazione della Prefettura. Nel frattempo fervono i preparati per l'inaugurazione che sarà il prossimo 1 maggio, ricorrenza anche della consacrazione della nuova Chiesa parrocchiale voluta dallo stesso don Mario.
Ma chi era don Mario? Per chi non l'ha conosciuto o per chi l'ha conosciuto e vuole rinfrescarsi la memoria ecco una breve biografia che ho redatto grazie alle memorie della Sig.ra Maria Luisa Bottarini (la perpetua di don Mario):


Biografia di don Mario Manfrin 

Don Mario Manfrin nasce il 14 luglio 1921 a Cologna Veneta, un comune della pianura veronese. Primo dei quattro figli di Alessandro Manfrin (calzolaio) e Marchetti Maria (massaia). La famiglia pochi anni dopo la sua nascita si trasferisce a Sesto San Giovanni (MI) per cercare lavoro. Il piccolo Mario frequente con profitto le scuole elementari, fino a maturare la vocazione sacerdotale che lo porta ad entrate in Seminario. Il 26 maggio 1945 è ordinato sacerdote dall'allora Arcivescovo di Milano il Cardinal Schuster. Dal 1945 al 1955 è coadiutore a Samarate, dove coinvolge e appassiona molti ragazzi nelle attività dell'oratorio, dopo i difficili anni della guerra. Nel 1955 viene nominato Parroco di S.Antonino (frazione del Comune di Lonate Pozzolo - VA). S.Antonino è allora un paese prevalentemente agricolo, don Mario si preoccupa subito di fornire ai giovani in luogo educativo e ricreativo, che possa anche  servire da punto d'incontro per tutta la comunità. Nell'ottobre del 1959 viene infatti inaugurata la "Casa del Giovane" che ospiterà al piano terra un "circolo" aperto a tutta la popolazione. Nella casa del Giovane vi è posto anche per le aule di catechismo, ma sopratutto per il cinema. Nei primi anni 60 don Mario avvia il cineforum invitando esperti ed appassionati per spiegare le pellicole (che personalmente andava a prendere a Milano) proposte a giovani e meno giovani. Don Mario è però attento anche alle sport e nel 1958 fonda la prima squadra di calcio dell'oratorio dando vita al gruppo sportivo Audax, una realtà ancora oggi attiva sul territorio come Associazione Polisportiva Dilettantistica e che ha annoverato tra le sue attività anche il Basket e la Pallavolo.
Nei primi anni sessanta don Mario si adopera incessantemente per migliorare le condizioni sociali in cui si trova il paese. Grazie al suo forte interessamento a S.Antonino viene aperto l'ufficio postale, la farmacia e infine a arriva anche il Pullman, che collega la frazione con la vicina Gallarate. Il 1 maggio 1979 viene inaugurata la nuova Chiesa Parrocchiale di S.Antonino fortemente voluta da don Mario essendo la vecchia Chiesa oramai inadatta alle necessità del paese in espansione. Il cantiere dura 5 anni (1974-1978) e vede coinvolto don Mario in prima persona, sempre presente per dirigere i lavori, curare anche i più piccoli dettagli e dialogare con gli operai. 
Don Mario ha un carattere sicuramente forte, a volte può sembrare duro, però ha decisamente un cuore grande e un'attenzione per gli ultimi. La sua porta è sempre aperta per chiunque abbia bisogno di una mano in quei difficili anni di cambiamento sociale. Si intrattiene volentieri con giovani, contadini, operai, madri incerte sul futuro dei figli, ma anche con le persone importanti del paese. In molte opere riesce infatti a coinvolgere Donna Vittoria Oltrona Visconti, nobile residente in paese e titolare di grandi proprietà, nonché diversi imprenditori e piccoli industriali locali. Verso la fine degli anni ottanta don Mario si prodiga per accogliere, in alcuni locali della parrocchia, i primi immigrati marocchini. Le differenze religiose non lo frenano nel suo intento di dare un riparo e qualcosa da mangiare anche a questi "ultimi", anche se questo gli costa qualche incomprensione. Nel settembre 1991 si ritira in pensione e viene destinato come aiutante nella vicina parrocchia di Lonate Pozzolo dove continua la sua opera pastorale. Dopo lunga malattia si spegne il 4 aprile 2005 e per sua volontà viene seppellito nella piccola cappella del cimitero di S.Antonino, da lui stesso voluta, insieme alla sua gente, che ha sempre amato.

giovedì 6 aprile 2017

12 aprile Consiglio Comunale "lampo"

Un Consiglio Comunale "lampo" per permettere al nostro Ente di partecipare ad un Bando di Regione Lombardia al fine di ottenere un contributo di circa 300.000 € per il progetto di rifacimento dell'illuminazione pubblica. 


È stato convocato per mercoledì 12 aprile 2017 alle ore 20.30 il Consiglio Comunale – seduta ordinaria – presso la Sala Polivalente del Monastero S.Michele, via Cavour 21 (Parco Bosisio).
Ordine del giorno

1. Comunicazioni.
2. Approvazione documento di analisi dell’illuminazione esterna (D.A.I.E.) ex art.7 Legge Regionale n. 31/2015.

Il Presidente del Consiglio Comunale 
Dott. Mauro Andreoli

Papa Francesco a Milano

Alcuni passaggi dell'omelia di Papa Francesco durante la Messa celebrata al Parco di Monza in occasione dalla sua visita a Milano del 25 marzo 2017.

Un momento davvero bello ed indimenticabile, il Papa parla direttamente al cuore dei lombardi per riaffermare la centralità di Cristo: unica fonte di speranza e gioia vera, unica certezza per rimettersi in cammino. 

Dio stesso è Colui che prende l’iniziativa e sceglie di inserirsi, come ha fatto con Maria, nelle nostre case, nelle nostre lotte quotidiane, colme di ansie e insieme di desideri. Ed è proprio all’interno delle nostre città, delle nostre scuole e università, delle piazze e degli ospedali che si compie l’annuncio più bello che possiamo ascoltare: «Rallegrati, il Signore è con te!». Una gioia che genera vita, che genera speranza, che si fa carne nel modo in cui guardiamo al domani, nell’atteggiamento con cui guardiamo gli altri. Una gioia che diventa solidarietà, ospitalità, misericordia verso tutti.
E paradossalmente quando tutto si accelera per costruire – in teoria – una società migliore, alla fine non si ha tempo per niente e per nessuno. Perdiamo il tempo per la famiglia, il tempo per la comunità, perdiamo il tempo per l’amicizia, per la solidarietà e per la memoria.

Ci farà bene domandarci: come è possibile vivere la gioia del Vangelo oggi all’interno delle nostre città? E’ possibile la speranza cristiana in questa situazione, qui e ora?
Tutto ciò che accade esige da noi che guardiamo al presente con audacia, con l’audacia di chi sa che la gioia della salvezza prende forma nella vita quotidiana della casa di una giovane di Nazareth.
e continuano ad essere possibili la gioia e la speranza cristiana non possiamo, non vogliamo rimanere davanti a tante situazioni dolorose come meri spettatori che guardano il cielo aspettando che “smetta di piovere”. Tutto ciò che accade esige da noi che guardiamo al presente con audacia, con l’audacia di chi sa che la gioia della salvezza prende forma nella vita quotidiana della casa di una giovane di Nazareth.

Quando crediamo che tutto dipenda esclusivamente da noi rimaniamo prigionieri delle nostre capacità, delle nostre forze, dei nostri miopi orizzonti. Quando invece ci disponiamo a lasciarci aiutare, a lasciarci consigliare, quando ci apriamo alla grazia, sembra che l’impossibile incominci a diventare realtà.

Dio continua a percorrere i nostri quartieri e le nostre strade, si spinge in ogni luogo in cerca di cuori capaci di ascoltare il suo invito e di farlo diventare carne qui ed ora.
Papa Francesco 

Dove è Pietro, là dunque è la Chiesa. Dove è la Chiesa, là non c’è la morte, ma la vita eterna (S. Ambrogio)

Chiediamo alla Madonnina che, come diceva un po’ esagerando il Manzoni, sotto questo cielo di Lombardia “che è bello quando è bello” si vede da ogni punto della Diocesi, chiediamo a Lei di stendere sempre un lembo del suo manto a protezione del Successore di Pietro
Cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano

21 marzo 2017 - Giornata Nazionale della Legalità

I nostri ragazzi scelgono la democrazia e la legalità dedicando uno spazio a Lea Garofalo.

Il 21 marzo scorso (Giornata della memoria e dell'impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie) i ragazzi delle nostre scuole medie “Carminati”  hanno deciso d'intitolare l'atrio delle scuole (la loro Agorà) a Lea Garofalo, testimone di giustizia vittima dell'ndrangheta, recependo così anche un'indicazione del Consiglio Comunale e della Consulta Legalità. Un momento bello ed intenso dove si è parlato di legalità, democrazia e soprattutto speranza. Grazie a nostri ragazzi, al CCR, alla Dirigente Scolastica e a tutti quanti. Nelle nostre ragazze e nei nostri ragazzi, nella loro scelta di democrazia e legalità, vi è davvero la speranza di un futuro migliore per tutti noi. 

30 marzo 2017 - Convocato il Consiglio Comunale

Il Consiglio Comunale è stato convocato il prossimo 30 marzo per l'approvazione del "Bilancio di previsione"

È stato convocato per giovedì 30 marzo 2017 alle ore 20.00 il Consiglio Comunale – seduta ordinaria – presso la Sala Polivalente del Monastero S.Michele, via Cavour 21 (Parco Bosisio).
L’eventuale prosecuzione avrà luogo venerdì 31 marzo 2017 alle 20.30 presso la stessa sede.


Ordine del giorno

1. Consiglio Comunale dei Ragazzi – art. 2, comma 4, dello Statuto Comunale.

2. Approvazione dei verbali della seduta consiliare del 20.12.2016.

3. Comunicazione di prelevamento dal fondo di riserva.

4. Comunicazione del Responsabile della Prevenzione della Corruzione, ai sensi dell’art.18, comma 1 del p.T.P.C.
2016/2018 – Relazione risultati attività svolta nell’anno 2016.

5. Adozione Programma Triennale dei Lavori Pubblici 2017/2019 ed elenco annuale 2017.

6. Bilancio 2017: stanziamenti relativi all’acquisizione, urbanizzazione, alienazione e concessione in diritto di superficie di aree e fabbricati da destinare alla residenza ed alle attività produttive ai sensi della Legge 26 febbraio 1982 n.51.

7. Approvazione aliquote IMU e TASI – Anno 2017.

8. Approvazione piano finanziario tari e determinazione tariffe – Anno 2017.

9. Addizionale comunale all’imposta sul reddito delle persone fisiche anno 2017 – Conferma aliquota e disciplina.

10. Nota di aggiornamento al Documento Unico di Programmazione 2017/2019 e Bilancio di Previsione Finanziario
esercizi 2017/2019 – Esame ed approvazione.

11. Interrogazione prot. N.4993 del 06.03.2017 dei consiglieri Perencin, Rosa e Iannello ad oggetto: “Incarico di
Comandante del Corpo di Polizia Locale”.

12. Revoca delibera di C.C. N° 69 del 16/12/2015 e relativa convenzione sottoscritta in data 21/12/2015 per la gestione in
forma associata delle procedure di acquisizione dei lavori secondo quanto previsto dall’art. 33 c. 3 bis del d. Lgs
163/2006– modifica delibera di C.C. N° 68 del 06/12/2014 e della convenzione sottoscritta digitalmente in data 30/12/2014
per la gestione associata delle funzioni relative alla gara per l’ affidamento del servizio di gestione, manutenzione riqualificazione tecnologica degli impianti di illuminazione pubblica e fornitura di energia elettrica – approvazione schema di convenzione tra i Comuni di Lonate Pozzolo, Ferno e Samarate per lo svolgimento associato delle procedure relative all’acquisizione di lavori beni e servizi ai sensi dell’art. 37 del D. Lgs 50/2016 (nuovo codice degli appalti).

La seduta è pubblica, i cittadini sono invitati a partecipare.

Il Presidente del Consiglio Comunale
Mauro Andreoli