"Tuttavia non credo che questo orribile silenzio della nostra epoca durerà a lungo, sebbene ritenga che al momento aumenterà. Che farsa la moderna larghezza di vedute! Nella moderna civiltà, libertà di parola significa in pratica che si può parlare solo di cose senza importanza. Non dobbiamo parlare di religione, perché è illiberale; non dobbiamo parlare di pane e formaggio, perché vuol dire parlare di negozi; non dobbiamo parlare della morte, perché è deprimente; non dobbiamo parlare della nascita, perché è indelicato. Non può durare. Qualcosa sopravvenga a infrangere questa strana indifferenza, questo strano egoismo sognante, questa strana solitudine di una folla di milioni di persone. Qualcosa deve interrompere tutto ciò. Perché non voi ed io?" Il Napoleone di Notting Hill di G.K.Chesterton

lunedì 26 marzo 2018

Per un'Europa dei Popoli

Un invito importante lanciato ai giovani al termine della Traditio Symboli: "vogliamo costruire non l’Europa delle leggi complicate, dei mercanti o delle banche, ma quella dei popoli perché sappiamo che la culla di questo Continente è la fede nel Signore"


«Prendete il cellulare, pensate a un amico che abita in Europa, italiano o di altri Paesi, e scrivete un messaggio spiegando che il Vescovo ha detto che la vostra amicizia costruirà l’Europa. Mentre i nostri nonni si sono fatti la guerra, i bisnonni arricchiti saccheggiando i Paesi di tutto il pianeta, noi vogliamo costruire non l’Europa delle leggi complicate, dei mercanti o delle banche, ma quella dei popoli perché sappiamo che la culla di questo Continente è la fede nel Signore. È il Cristianesimo che lo rende accogliente e dà futuro. Guardate avanti, siete i protagonisti di una nuova civiltà. Sogno un’Europa fatta di una rete di amicizia, di ragazzi che si incontrano, di persone che vivono insieme il loro tempo per la solidarietà e la speranza, per edificare un benessere condiviso. Così i cristiani europei saranno un messaggio per tutti i cittadini. L’Europa non è un luogo di vecchi egoisti preoccupati solo di difendere i loro privilegi»

Mons. Mario Delpini, Arcivescovo di Milano al termine della veglia in Traditio Symboli

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