"Tuttavia non credo che questo orribile silenzio della nostra epoca durerà a lungo, sebbene ritenga che al momento aumenterà. Che farsa la moderna larghezza di vedute! Nella moderna civiltà, libertà di parola significa in pratica che si può parlare solo di cose senza importanza. Non dobbiamo parlare di religione, perché è illiberale; non dobbiamo parlare di pane e formaggio, perché vuol dire parlare di negozi; non dobbiamo parlare della morte, perché è deprimente; non dobbiamo parlare della nascita, perché è indelicato. Non può durare. Qualcosa sopravvenga a infrangere questa strana indifferenza, questo strano egoismo sognante, questa strana solitudine di una folla di milioni di persone. Qualcosa deve interrompere tutto ciò. Perché non voi ed io?" Il Napoleone di Notting Hill di G.K.Chesterton

domenica 18 aprile 2010

18 aprile (1948) Festa Nazionale della Libertà

Voglio fare una proposta molto semplice: istituire il 18 aprile come Festa Nazionale della Libertà So che può apparire come una provocazione, ma credo dovremmo avere maggiore coscienza dell’importanza di questa data per la nostra storia.
Il riferimento storico è il 18 aprile 1948. I più mi diranno: ma cos’è successo di così importante in quella data? Vediamo di scoprirlo:
Il 18 aprile 1948 si sono svolte le prime vere elezioni politiche in Italia. L’Assemblea Costituente aveva terminato i suoi lavori, dando alla luce l’attuale Costituzione, un documento mirabile soprattutto nella parte valoriale, opera di un compromesso storico di altissimo spessore culturale. Forse un po’ troppo pavida nel delineare la forma di governo, ma questo è un altro discorso…
A fronteggiarsi erano essenzialmente la Democrazia Cristiana di De Gasperi e il Fronte Democratico Popolare, cioè il PCI di Togliatti insieme al PSI. Da una parte lo Scudo Crociato e dall’altra la Stella con Garibaldi (questo era il simbolo del Fronte). Risultato: la DC stravince raccogliendo da sola il 48,51% dei voti, il 13 % in più di quelli ottenuti per l’Assemblea Costituente. Sono sciuro che qualcuno avrà commentato: “si, beh e allora? Che me n’importa?”
La celebrazione che voglio promuovere non è semplicemente il ricordo della vittoria di una forza politica (più o meno simpatica) sull’altra. In quell’elezione si è giocato il destino del nostro paese e del nostro popolo. Eravamo, allora, di fronte a una vera e propria “scelta di campo”. Da una parte la DC, con i suoi alleati e i comitati civici rappresentavano la democrazia, la libertà, l'atlantismo, l'europeismo, insomma la scelta occidentale. Dall’altra parte vi era il PCI di Togliatti legato a doppio filo con il regime di Mosca. Esso rappresentava la scelta di dipendere direttamente dall’URSS. Una scelta tutt’altro che felice. Per capire l’entità del pericolo scampato basta ricordare Katyn, i carri armati impiegati per reprimere la primavera di Praga, oppure i nostri soldati mai tornati dalla Russia, i Gulag…
Insomma il 18 maggio 1948 non vinse la DC, ma vinse l’Italia, che scelse (votò il 92,2% ) di restare libera e forte, opponendosi al pericolo comunista. Siamo tutti figli di quell’evento, grazie al quale siamo stati e siamo liberi. Per questo dobbiamo ricordarlo.
Viva l’Italia, VIVA il 18 aprile!!!

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