"Tuttavia non credo che questo orribile silenzio della nostra epoca durerà a lungo, sebbene ritenga che al momento aumenterà. Che farsa la moderna larghezza di vedute! Nella moderna civiltà, libertà di parola significa in pratica che si può parlare solo di cose senza importanza. Non dobbiamo parlare di religione, perché è illiberale; non dobbiamo parlare di pane e formaggio, perché vuol dire parlare di negozi; non dobbiamo parlare della morte, perché è deprimente; non dobbiamo parlare della nascita, perché è indelicato. Non può durare. Qualcosa sopravvenga a infrangere questa strana indifferenza, questo strano egoismo sognante, questa strana solitudine di una folla di milioni di persone. Qualcosa deve interrompere tutto ciò. Perché non voi ed io?" Il Napoleone di Notting Hill di G.K.Chesterton

mercoledì 21 aprile 2010

L’idea di Fini serve al PDL

Se Generazione Italia resta una forza interna di stimolo e proposta, può essere una risorsa preziosa per il futuro del PDL

Preciso subito che non sono affatto un fan delle posizione politiche di Gianfranco Fini. Su alcuni temi mi trovo in totale disaccordo, ma devo ammettere che, questa volta, il Presidente della Camera mette sul piatto temi fondamentali per il futuro del PDL.
Innanzitutto bisogna considerare che Fini e Berlusconi sono espressione di due aree politiche diverse, il primo di Destra il secondo più di Centro. Queste due aree si sono fuse nel PDL, con l’importante progetto politico di dar vita ad soggetto unitario di CentroDestra in Italia.
Silvio Berlusconi è indubbiamente l’attuale Leader del PDL. Il suo ruolo e il suo carisma gli hanno permesso negli anni di esercitare il ruolo del decisore unico. Questo è a mio avviso pericoloso e sicuramente poco gradito a Fini, uno che arriva dai partiti della Prima Repubblica, basati su una più ampia democrazia interna. Giudico interessante l’idea di Generazione Italia, perché serve a costruire un’alternativa in chiave strategica. Spiace dirlo, ma Berlusconi non è eterno. La possibilità che si sviluppi la figura di un altro leader non è quindi solo auspicabile, ma addirittura necessaria.
Il PDL è poi un partito che raccoglie il 38% dei voti e non si può immaginare che al suo interno vi sia una sorta di unanimità di vedute. Lo sviluppo di correnti interne è quasi fisiologico, in quanto espressione di sensibilità e idee differenti.
Generazione Italia serve poi per una questione di equilibrio politico. Serve infatti qualcosa per controbilanciare il potere leghista, uscito rafforzato dalle scorse elezioni. Fini potrebbe servire da
equilibratore, evitando così un eccessivo appiattimento del PDL sulle posizioni leghiste. Infatti, seppur alleato fedele e prezioso, la Lega porta avanti istanze politiche diverse da quelle del Popolo della Libertà.
In definitiva ben venga Generazione Italia, a patto che resti davvero una forza di stimolo, senza trasformarsi in una corrente, pronta a dilaniare l’unità politica del PDL per sete di potere. Questo non tanto per Fini o Berlusconi, ma per il futuro stesso della politica italiana.

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