"Tuttavia non credo che questo orribile silenzio della nostra epoca durerà a lungo, sebbene ritenga che al momento aumenterà. Che farsa la moderna larghezza di vedute! Nella moderna civiltà, libertà di parola significa in pratica che si può parlare solo di cose senza importanza. Non dobbiamo parlare di religione, perché è illiberale; non dobbiamo parlare di pane e formaggio, perché vuol dire parlare di negozi; non dobbiamo parlare della morte, perché è deprimente; non dobbiamo parlare della nascita, perché è indelicato. Non può durare. Qualcosa sopravvenga a infrangere questa strana indifferenza, questo strano egoismo sognante, questa strana solitudine di una folla di milioni di persone. Qualcosa deve interrompere tutto ciò. Perché non voi ed io?" Il Napoleone di Notting Hill di G.K.Chesterton

venerdì 18 settembre 2020

Referendum Costituzionale: istruzioni per l'uso

Una riforma ampiamente imperfetta, ma comunque un cambiamento.


Il prossimo 20 e 21 settembre saremo chiamati alle urne per decidere se confermare o meno la riduzione del numero dei nostri parlamentari. Ove la riforma fosse confermata, i parlamentari passerebbero dagli attuali 945 a “soli” 600 complessivi. 

La riforma è già stata approvata dal Parlamento (Camera e Senato) con ben 4 votazioni complessive, di cui l’ultima non ha raggiunto però la maggioranza necessaria. Voglio qui di seguito condividere con voi alcune brevi riflessioni in merito. Prima però invito tutti a recarsi alle urne, indipendente da cosa intendiate votare. Non lasciate che altri dedicano per voi! 

In primo luogo dev’essere chiaro da dove nasce questa riforma. Nasce dal profondo risentimento verso una classe politica ritenuta inadeguata e che si vuole dunque punire. Personalmente non credo il risentimento dovrebbe mai orientare le nostre scelte, tanto meno quelle di rango costituzionale. 

La paventata riduzione dei costi poi appare francamente poco significativa (52,9 milioni di Euro all’anno) se messa in relazione alla spesa pubblica italiana (oltre 840 miliardi di Euro annui), ma soprattutto se pensiamo che, un più ampio risparmio, si sarebbe avuto dimezzando lo "stipendio" degli attuali 945 parlamentari italiani.

Non mi inerpico negli ardui confronti con il numero dei parlamentari dei paesi stranieri. Spesso viene taciuta l’esistenza delle “Camere Alte”, non si considerano poi la storia, l’organizzazione complessiva e le peculiarità di quel paese. 

Non credo neanche la riduzione del numero di parlamentari arrecherebbe un così grave danno alla rappresentanza che i onorevoli e senatori dovrebbero garantire a noi cittadini nelle istituzioni. Questo “danno” potrebbe essere, a mio avviso, ampiamente compensato da una maggiore efficienza del parlamento (sempre che per ottenere ciò basti semplicemente ridurre il numero dei parlamentari)

In sintesi NON credo questa sia una riforma fondamentale per il nostro paese. Il ridurre il solo numero dei parlamentari senza cambiare al contempo le regole del gioco (legge elettorali, sistema di governo ecc…) è ben misera cosa. Non ho mai fatto segreto di auspicare ad una riforma costituzionale di ben più ampio respiro, che ci faccia uscire da un sistema parlamentare, oramai rotto ed inceppato, portandoci verso un sistema semipresidenziale simile a quello francese. 

Queste mie brevi considerazioni sembrerebbero spingere verso il NO. Dopo però 15 anni di tentate riforme costituzionali andate a vuoto (quella del centrodestra del 2006 e quella del centrosinistra del 2016), applaudo comunque a chi voterà SI, nella speranza di vedere finalmente cambiare la Costituzione, anche se solo per una singola questione come il numero dei nostri parlamentari. Potrebbe forse essere un inizio?
Buon voto a tutti!

domenica 3 maggio 2020

Emergenza Coronavirus: inizia la fase 2

Andiamo orgogliosi della sofferenza di questi mesi, perché abbiamo dimostrato di essere un grande popolo, con uno Stato però purtroppo inadeguato. Voglia di ripartenza ed autodisciplina per questa fase 2. In bocca al lupo a tutti!