Il fallimento si verifica quando un impresa non riesce più a pagare i propri debiti, in una simile ipotesi si dice. “vengono consegnate le attività e i libri al curatore che provvede a liquidare la società, pagando ordinatamente i debiti ed eventualmente restituendo il residuo agli azionisti” In parole più semplice: un esperto prende in consegna tutti i beni della società, li vende all’asta e con il ricavato paga tutti i debitori. Detta a parole sembra semplice, ma è un attività lunga e complessa. Se fosse una banca a fallire, sarebbe spaventoso, in quanto oltre alla vendita degli immobili ci sarebbero di mezzo il rimborso di molti tipi di titoli, ipoteche, obbligazioni ecc… Tutto questo comporterebbe tempi biblici per la liquidazione. Nel frattempo le famiglie e le imprese che avevano lasciato i propri soldi in quella banca, li rivedrebbero solo dopo molto tempo e forse non tutti. Vi lascio immaginare il caos, niente più denaro in banca per nessuno. Più l’istituto di credito in questione fosse grande, più si innescherebbe un terribile effetto catena. Ad esempio le imprese non potrebbero più pagare, oltre gli stipendi, i propri fornitori che a loro volta non pagherebbero i loro fornitori e così viva… si aprirebbe quindi la crisi di molte imprese, perdita di posti di lavoro ecc… La situazione sarebbe davvero drammatica. L’effetto si espanderebbe a macchia d’olio, compromettendo anche enti e altre banche, in breve sarebbe compromesso l’intero sistema economico. Questo scenario apocalittico prende il nome di collasso sistemico.
Non vi spaventate però perché:
1) nell’epoca moderna, i fallimenti delle banche sono in realtà pochissimi, quasi nulli. In Italia l’unica banca ad essere fallita è stato la Banca Italiana di Sconto nel 1921, che fu lasciata fallire prevalentemente per motivi politici.
2) il governo predispone organi di sorveglianza (ad es. la Banca d’Italia) che hanno il compito controllare costantemente la solidità delle banche per evitare una simile eventualità. Se ciò non bastasse un governo potrebbe sempre nazionalizzare l’istituto in pericolo.
3) il rimborso dei depositi è garantito in prima istanza dal Fondo Interbancario di Garanzia e in seconda battuta dallo Stato fino a 103.000 €
Quello che mi premeva sottolineare è di come questa ipotesi, seppur rarissima, sia comunque possibile, ne è un esempio la Northern Rock, ma di questi furboni parleremo in seguito…
Per concludere riprendiamo l’argomento della corsa agli sportelli. Essa è il tentativo di salvare i propri risparmi dalla voragine del fallimento, prima che la banca “chiuda i cancelli” per non effettuare più i rimborsi. Il vero problema sta nel fatto che questo meccanismo può essere innescato anche da una notizia completamente infondata, come nel video di Merry Poppins. Il panico è sempre molto pericoloso.
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