La Lega ha sempre dimostrata una doppia anima: una più governativa, in giacca e cravatta, (si veda l’impeccabile Ministro dell’Interno Maroni) e una più movimentista e (passatemi il termine) folkloristica. La Lega è riuscita fin ora ad essere forza di Governo e di tenuta della maggioranza a Roma, mentre si dilettava tra Pontida, druidi e ampolle del dio Po con i suoi militanti. La Lega ha potuto incarnare l’essere forza di governo in virtù di un forte consenso, che gli viene dal dissenso e dal suo proporsi come forza di rottura. Una sorta di contraddizione in termini. Il passaggio sancito da Zaia e Cota è però storico. Nonostante tutto la Lega aveva già dato prova di pragmatismo e di saperci fare negli enti locali, ma non si era ancora cimentata nel governare una regione ovvero in quello che dovrebbe essere proprio la sua vocazione naturale. Ce la farà? E chi può dirlo, del doman non c’è certezza…Si spera di si ovviamente, ma le sfide sono molte e difficili. Certo la Lega oggi è al banco di prova, se fallisce non avrà altre possibilità, perché fallirebbe proprio per ciò per cui è nata.La sfida che aspetta la Lega è in primo luogo quella di provare a governare “in prima persona” due delle più importanti regioni del nord, dimostrando di essere forza di governo matura e capace. In seconda battuta dovrà dimostrare una certa dose di equilibrismo, in modo da coniugare l’essere oramai forza di governo e al contempo forza di rottura e dissenso. Speriamo ci riesca, in bocca al Lupo a Luca Zaia e Roberto Cota… e poi ovviamente anche (per usare un espressione di un amico leghista) al “Vice-re” Formigoni, VAI ROBERTO!!!

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