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Non voglio qui giocare al rimpallo delle responsabilità, anche se dopo questo fatto di retroscena se ne sono aperti parecchi. Si potrebbe parlare per ore: dal come i giudici si siano presi una grossissima responsabilità verso il paese, di come l’attacco potrebbe essere sia al PDL, ma anche da e per il PDL. Anche perché l’errore è davvero grossolano. Possibile che i dirigenti della PDL, persone che hanno ricoperto incarichi di governo e fanno questo mestiere da decenni, abbiamo preso una cantonata così clamorosa? Ma lasciamo perdere, la sostanza è un'altra.
Oggi il problema è riammettere le liste o per via giudiziaria o per via politica. Questo no per una semplice dimostrazione di forza, ma per garantire la democrazia stessa. La situazione è tesissima, bisogna evitare che i poteri dello stato si scontrino, bisogna agire nel rispetto delle regole e al contempo garantire la sovranità popolare in Italia. Il lasciare fuori Formigoni & C. non è un possibilità contemplata, in quanto si priverebbero moltissimi elettori del diritto a farsi rappresentare. Cosa assai grave in un paese democratico come il nostro. Riammettere la lista è dunque un gesto che mira a far prevalere la sostanza della democrazia sulla forma.
Penati in un intervista ha detto “Non era mia intenzione vincere così, per abbandono ell’avversario” Infatti anche nel caso in cui Formigoni venisse escluso, Penati non vincerebbe comunque, perché sarebbe sconfitta la democrazia.
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