SEA ha scambiato il nostro territorio per il giardino di casa sua ed ora ci vuole realizzare anche un impianto di smaltimento dell’umido per trarne energia. Credo la nostra comunità sopporti già sufficienti disagi, senza bisogna di questa idea “puzzolente”.
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dove sorgerà l'impianto (clicca ingrandire) |
Giovedì sera (12/12) in Consiglio Comunale il Sindaco Gelosa ha annunciato alla popolazione l’intenzione di SEA Energia SpA (la divisione energetica che fa riferimento a SEA, società gestrice dell’aeroporto di Malpensa) di voler realizzare presso il Depuratore di S.Antonino un impianto di cogenerazione di energia elettrica e termica. Dopo aver ringraziato me e l’Assessore Simontacchi per l’interessamento e l’attenzione posta sulla vicenda il Sindaco ha illustrato a grandi linee la posizione dell’Amministrazione Comunale in merito.
Cosa si vuole realizzare?
Si tratta di un impianto di produzione di energia termica (semplificando calore) e soprattutto energia elettrica. Queste energie saranno prodotte tramite la digestione anaerobica della FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano) ossia l’umido della raccolta differenziata. Il processo è molto semplice: l’umido viene raccolto, trattato e lasciato a fermentare (macerare), i gas che ne fuoriescono sono utilizzati da una apposita turbina per produrre energia elettrica. Il processo genera anche, nelle varie fasi, calore che verrà reimpiegato nel processo o ceduto a terzi.
Alcuni dati e considerazioni
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Il progetto dell'impianto |
La struttura avrà una capienza di 16.000 tonnellate l’anno e accoglierà l’umido proveniente da Malpensa e dai Comuni limitrofi.
Grazie anche agli incentivi statali l’impianto dovrebbe dare un utile netto di circa 1.000.000 € all’anno. Di questi alla comunità locale sarà devoluto 0. Nulla quindi sia a livello economico, né a livello di altri vantaggi. Es. il calore non sarà impiegato per teleriscaldamento, ma sarà riutilizzato dall’impianto stesso o dal depuratore per seccare i fanghi e liquami (con possibili altri disagi).
L’impianto non è pericoloso per la salute pubblica, ma creerà notevoli disagi sia per l’incremento di traffico su Via Adamello e Via Ceresio (vedi immagine), ma soprattutto poi per gli odori nauseabondi che l’impianto potrebbe generare (si parla di un biofiltro naturale, funzionerà?)
L’iter e l’amministrazione Comunale
Oggi il progetto è solo in fase iniziale, ma i realizzatori vorrebbero mettere in funzione l’impianto già per il 2015. SEA Energia sta verificando con l’autorità competente (la Provincia di Varese) quale sia l’iter procedurale da seguire per ottenere l’autorizzazione alla realizzazione dell’impianto. Bisogna infatti capire se esso andrà sottoposto a VIA (Valutazione d’Impatto Ambientale) o AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale). Il primo percorso è più complesso il secondo è diciamo semplificato. Già nelle prime pubblicazioni però SEA Energia si è dimenticata di fornire agli Enti interessati i documenti relativi al progetto, già un buon segno di trasparenza…
L’Amministrazione Comunale ha già chiesto di ripartire da zero per la mancanza dei documenti necessari e intende vigilare fin da subito perché non si “sommino disagi a disagi”. Aspettiamo di vedere il progetto (magari qualcuno potrebbe anche venire a spiegarcelo), ma una cosa da subito dev’essere chiara: nulla si farà senza il consenso del nostro territorio! Questo non per la solita sindrome del “non nel mio giardino”, ma perché, come già dimostrato per Terza Pista e Amianto, crediamo che il nostro territorio sopporti già numerosi disagi e paghi un alto prezzo all’utilità pubblica, il caricarlo oltre ci sembra eccessivo.
Considerazioni personali
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Il traffico derivante dall'impianto |
Il nostro territorio sembra davvero una terra di conquista e il difenderlo dai vari “invasori” non è impresa semplice. Personalmente non sono una persona che dice di no a tutto, ma la questione qui “puzza” in tutti i sensi. Ancora una volta SEA ritiene di poter disporre del nostro territorio senza consultare minimamente la comunità locale. Non voglio suggerire che il nostro territorio sia in vendita, ma qui non si ha neanche lontanamente l’idea che i disagi creati da queste strutture vadano in qualche modo compensati. Anzi si crede di poter disporre a piacimento del territorio, del benessere e della salute della comunità locale al solo fine di lucro.
Il Depuratore crea già numerosi disagi (specie alla comunità di S.Antonino) il sommare a questi anche quelli potenzialmente derivanti dalla realizzazione di questo impianto non mi pare il caso.
Io e l’Assessore Simontacchi (ma credo anche altri) siamo contrari a questo progetto e vorremmo che il Consiglio Comunale fosse chiamato ad esprimersi in merito. L’appello qui è però ai cittadini perché tengano alta la guardia e mettano in atto tutte le azioni necessarie per far sentire la loro voce.
Mauro Andreoli
Per chi volesse approfondire:
Sintesi del progetto
Sintesi del processo
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La Prealpina del 15 dicembre 2013 |