Difesa della famiglia naturale e della vita umana. principi
inseriti nel nuovo Statuto e condivisi in consiglio ad ampia maggioranza.
Aspramente contestati però dai Democratici che mostrano cos'è la vera
intolleranza.
Il Consiglio Comunale di ieri sera è stato chiamato ad
approvare il nuovo Statuto Comunale. Il precedente necessitava infatti di
essere "aggiornato" con le nuove evoluzioni normative. Questo
aggiornamento, invocato anche dal Prefetto, è stata l'occasione per
l'introduzione di nuovi strumenti (es. il referendum popolare consultivo) e per
un'importante confronto su alcuni principi fondamentali.
L'opposizione democratica ha infatti aspramente contestato
due punti dell'art. 2 (finalità dell'Ente) scatenando una battaglia culturale e
di civiltà. Ecco le due frasi incriminate:
L'azione istituzionale del Comune di Lonate Pozzolo è finalizzata al raggiungimento dei
seguenti obbiettivi di giustizia sociale e progresso economico:
Perché abbiamo inserito queste frasi?
Lo Statuto comunale rappresenta la carta fondamentale per
l'Amministrazione Comunale, ma soprattutto per l'intera comunità locale. Accanto
alle norme tecniche di organizzazione e funzionamento della macchina
amministrativa riteniamo debba trovare posto anche un forte slancio ideale, in
grado di proiettare la nostra collettività verso il futuro. Riteniamo infatti
che avere delle solide basi su cui poggiare sia una premessa fondamentale per
un ordinato sviluppo sociale, economico e politico. Una perfetta macchina senza
un solido motore ci pare infatti abbastanza inutile.
Tutela della vita dal concepimento alla morte naturale
Innanzitutto credo bisognerebbe guardare con grande rispetto ed umiltà alla
vita umana, un'esperienza straordinaria, unica ed irripetibile, che rappresenta
una grande ricchezza per ogni civiltà. Crediamo lo Stato (e così l'Ente locale)
debba sempre tutelare la vita umana, in ogni sua fase, specialmente quando essa
è più fragile. Dal concepimento alla morte naturale abbraccia l'interezza di
questa esperienza, specie i momenti più delicati: l'inizio e la fine. Difendere
la vita in ogni suo momento della prepotenza di chi si arroga il diritto di
decidere se una vita vale o meno la pena di essere vissuta ci pare un grande
segnale di civiltà. Siamo consapevoli che esiste la legge sull'aborto e si
parli sempre più spesso di eutanasia. Il nostro auspicio è che si possano
ridurre sempre più le cause materiali che portano le donne alla dolorosa scelta
di abortire. Pur rispettando questa difficile scelta, crediamo infatti che
anche il nascituro, quale persona umana, debba essere difeso, anche se non ha
ancora una voce da far sentire. Il finire della vita è poi il culmine
dell'esistenza, ma anche un momento di fragilità estrema. Una società che si
affretti a liberarsi di chi soffre o di chi è "di peso" ci appare
come profondamente egoista e non certamente umana.
La famiglia naturale quale ambito di formazione primaria
della persona
Lo scopo di questa frase è duplice. Da una parte si
riconosce il ruolo fondamentale della famiglia naturale ossia quella monogamica
formata da un uomo e una donna. Dall'altra il diritto del bimbo a poter vivere
in un ambiente sano e stabile dove, grazie alla presenza di due differenti
sessi tra loro complementari, possa essere cresciuto e maturare in modo
equilibrato e corretto. La famiglia, quale piccola società, rappresenta infatti
il primo incontro con il mondo per il nuovo essere umano. La famiglia poi non è creata dallo Stato
perché è ad esso anteriore. Lo Stato non può fare altro dunque che riconoscerne
e tutelarne l'importanza. La famiglia naturale essendo l'unica naturalmente
aperta alla procreazione rappresenta la
cellula fondamentale per ogni società e proprio per questa sua funziona
primaria merita una tutela ed un riconoscimento particolare da parte dello
Stato. Non riteniamo infatti che altre forme di unione (specie tra persone
dello stesso sesso) possano essere paragonate alla famiglia o possano sostituirsi
ad essa nell'educazione dei figli.
Integralismo o massima apertura?
Preciso inoltre che la nostra maggioranza non è formata da fondamentalisti
cattolici, ma da diverse anime culturalmente differenti. Queste frasi non sono
dunque frutto di una rivendicazione confessionale o ideologica, ma sono
principi comuni a tutta l'umanità, rintracciabili peraltro dalla retta ragione.
Il nostro scopo è quello di tutelare i più deboli ed indifesi (bambini,
ammalati ed anziani) dall'egoismo e dalla prepotenza dei più forti ed
arroganti.
La contestazione dei democratici
Queste nostre intenzioni sono state fortemente ed ampiamente
contestate dai consiglieri democratici, in particolare Rosa e Buonanno. Essi ci
hanno accusato di rivendicazioni ideologiche, di integralismo e fondamentalismo
religioso, insultato e provocato. Accusandoci di voler rovinare il nostro paese
sporcando con queste nostre frasi lo Statuto, di essere degli oscurantisti, dei
retrogradi ignoranti, di voler tornare a "bruciare le streghe". Siamo
stati accusati di voler escludere e non includere (cosa vorrà dire ciò? boh),
creare conflitti e discriminazioni. Di essere insomma animati da una mancanza
di rispetto e dall'intolleranza verso le idee degli altri.
A prova di questo segnalo che durante il serrato dibattito consiliare
più volte i relatori della maggioranza sono stati interrotti e derisi per le
loro posizioni dai consiglieri democratici. Un chiaro segno del rispetto che
queste persone hanno degli altri e delle loro idee, nonostante le belle parole
e le dichiarazioni di principio.
Com'è andata a finire?
Alla fine dopo la proposta di alcuni emendamenti
modificativi che sono stati respinti ,
questi punti sono stati approvati da PDL, UDC e Lega Nord (facente parte
dell'opposizione) ad ampia maggioranza. L'approvazione è proseguita poi serena
con lo strano mutismo dei democratici. La nostra soddisfazione non è certo
quella di aver messo una bandierina di conquista sullo Statuto Comunale, ma di
aver contribuito ad affermare che i membri più deboli della nostra società
devono essere difesi dall'arroganza, dall'egoismo e della prepotenza di pochi
che si reputano "illuminati" e superiori agli altri, credendo di
poter disporre di tutto e tutti secondo il loro capriccio.
Mauro Andreoli, Capogruppo PDL ed UDC
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