"A centocinquant’anni dall’unità non c’è ancora un’identità condivisa. Le difficoltà odierne ad affrontare le questioni cattoliche e federalista
Scorciatoie ideologiche
L’altra importante eccezione riguarda il movimento cattolico italiano. Seppure con diverse sfumature e proposte, esso continua ad avere a cuore l’italianità e a coltivarne le radici. Anzitutto ricordando “tutta” la storia della nazione, comprese le insorgenze e il 18 aprile 1948 che tutti (anche i cattolici quando sono stati al governo, purtroppo) hanno volutamente dimenticato o vituperato. Il mondo cattolico non ha coltivato “sogni” antiunitari neppure nei tempi dell’intransigente «opposizione cattolica», come la definiva Giovanni Spadolini riferendosi al periodo dell’Opera dei Congressi (1874-1904), ma non può smettere di raccontare la verità storica. Quando tace, quando smette di dire la verità, perde la propria identità e diventa insipido.Le ferite ci sono e non si possono nascondere. Bisogna affrontarle e cercare di medicarle, usando i toni adatti a un progetto di riconciliazione fra tutti i vinti e vincitori della lunga storia italiana. Ma un progetto che non sacrifichi nessun aspetto della verità storica e non cerchi di cavarsela attraverso la proposizione di scorciatoie ideologiche che non convincono più nessuno, si chiamino pure Risorgimento, Resistenza o unità antifascista."
di Marco Invernizzi da Tempi del 10 settembre 2009
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