Anche se malconce le Provincie sopravvivono, ma hanno ancora senso?
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Varese - Villa Recalcati sede della Provincia e della Prefettura |
Nel sentire comune si pensa che le Provincie siano state abolite. Infatti non se ne parla più molto, sono quasi divenute una leggenda o un bel ricordo. Ogni tanto capita però che facciano una fugace apparizione, giusto per tenerne vivo il mito. Nella realtà le Provincie sono ancora vive, anche se un po' malconce. Sempre meno competenze e disponibilità economiche scarse. La struttura esiste però ancora tutta (uffici, personale...) è stata solo ristrutturata la "parte politica". La Provincia di Varese infatti ha ancora un suo Presidente (Nicola Gunner Vincenzi) e un suo Consiglio. La domanda sorge spontanea: ma chi elegge questi organi? La riposta è semplice: i "Grandi Elettori". Di queste oscure e sinistre figura confesso di fare parte anch'io.
Si tratta di elezioni di "secondo livello" in cui a eleggere gli organi provinciali sono i consiglieri comunali e i Sindaci della provincia, il cui voto è ponderato in base alla popolazione dei Comuni che rappresentano. Ad essere eletti in questi organi possono poi essere solo i Sindaci (il Presidente dev'essere un Sindaco) e i Consiglieri Comunali stessi. Sì, esatto: noi ce la cantiamo e noi che la suoniamo.
Un sistema un po' complesso, se considerato che il Presidente (eletto direttamente) resta in carica per 4 anni o finché resta Sindaco. Mentre il Consiglio si rinnova ogni 2 anni. Si potrebbero dunque avere strane "coabitazioni" di Presidenti di un colore politica e un Consiglio avverso.
Personalmente sabato 15/10 mi sono recato a Varese per assolvere il mio dovere di grande elettore, credo però non vi sia molto senso in tutto ciò. Si tratta infatti di un Ente oramai svuotato dei propri poteri e privato della legittimazione popolare. Se le Provincie devono rimanere, credo debbano eleggerle direttamente i cittadini, altrimenti meglio che levino definitivamente il disturbo.